Scampia, c’è una terza vittima
L’annuncio della terza vittima del crollo della Vela Celeste di Scampia ma anche la gara di solidarietà per gli sfollati
Scampia, c’è una terza vittima
L’annuncio della terza vittima del crollo della Vela Celeste di Scampia ma anche la gara di solidarietà per gli sfollati
Scampia, c’è una terza vittima
L’annuncio della terza vittima del crollo della Vela Celeste di Scampia ma anche la gara di solidarietà per gli sfollati
L’annuncio della terza vittima del crollo della Vela Celeste di Scampia ma anche la gara di solidarietà per gli sfollati
C’è la terza vittima di una tragedia che nelle ore assume dimensioni sempre più immani e dolorose. E c’è la gara di solidarietà per gli sfollati della Vela Celeste di Scampia. L’Ospedale Cardarelli di Napoli ha reso noto poco fa che è spirata la madre del primo deceduto del crollo: la fotografia plastica di un evento tragico che ha toccato un paio di famiglie e di cui va ancora chiarita la dinamica attraverso le indagini della Procura di Napoli, sebbene il sindaco, Gaetano Manfredi, abbia più volte sottolineato la mancata correlazione tra il crollo e i lavori di pulizia e messa in sicurezza dei piani bassi della Vela Celeste, come previsto dal piano Restart Scampia, 156 milioni di euro tra fondi Pnrr e fondo complementare, da portare a termine entro il 2027.
Intanto, si attende che sia sciolta la prognosi per le due bambine in condizioni gravissime all’Ospedale Santobono di Napoli. Se ne saprà qualcosa nelle prossime ore, mentre, riguardo la questione abitativa degli sfollati, sono 66 gli alloggi a disposizione di chi vuole rientrare in casa. ”Potrebbero essere anche di più in giornata”, ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari.
Eppure la diffidenza è tanta: in molti hanno preferito alloggiare dai parenti, altri si sono recati nei locali dell’Università Federico II, a Scampia, dove per oggi è previsto un presidio di solidarietà per portare i beni di prima necessità. E se è stata garantita la presa in cura di disabili (sono 73) della Vela Celeste, oltre che di minori e fragili, attraverso l’aiuto di psicologi, assistenti sociali, la sensazione è che la strada verso la normalità sia ancora lunga, lunghissima per gli sfollati in una delle due vele rimaste in piedi a Scampia. Ci vorranno altri 10-15 giorni per definire al meglio la questione abitativa. Chissà quanti per un alloggio tranquillo, sicuro, dignitoso.
di Nicola Sellitti
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