Scandalo scommesse Nba: arrestati Rozier e Billups. Fbi: “Coinvolte famiglie mafiose italo-americane”
Scandalo scommesse Nba: arrestati Rozier e Billups. Fbi: “Coinvolte famiglie mafiose italo-americane”. Sarebbero 37 le persone coinvolte
Scandalo scommesse Nba: arrestati Rozier e Billups. Fbi: “Coinvolte famiglie mafiose italo-americane”
Scandalo scommesse Nba: arrestati Rozier e Billups. Fbi: “Coinvolte famiglie mafiose italo-americane”. Sarebbero 37 le persone coinvolte
Scandalo scommesse Nba: arrestati Rozier e Billups. Fbi: “Coinvolte famiglie mafiose italo-americane”
Scandalo scommesse Nba: arrestati Rozier e Billups. Fbi: “Coinvolte famiglie mafiose italo-americane”. Sarebbero 37 le persone coinvolte
Nba, scandalo scommesse: arrestati Rozier e Billups. Fbi: “Coinvolte famiglie della mafia italo-americana di New York”. Un vero e proprio terremoto per la Lega di Basket americana. Terry Rozier, guardia dei Miami Heat e il coach di Portland Chauncey Billups sono stati arrestati dall’Fbi nell’ambito di un’indagine sul gioco d’azzardo illegale. L’inchiesta, per ora, vede coinvolte 37 persone. Ma c’è di più, perché secondo i portavoce dell’Fbi, si tratterebbe del coinvolgimento di famiglie della mafia italo-americana di New York. 13 degli arrestati sono membri o associati alle famiglie Bonanno, Genovese e Gambino.
Lo stesso direttore dell’Fbi Kash Patel, nel corso di una conferenza stampa, ha parlato di pratiche illegali che hanno coinvolto “la Nba e Cosa nostra”, tenute nel corso di anni a livello internazionale. Uno scandalo, definito dallo stesso direttore “sconvolgente”. Secondo quanto emerso, i procedimenti – al momento – sarebbero due: il primo riguarderebbe un giro di scommesse legate a performance falsate in campo da parte di alcuni giocatori. I giocatori usavano informazioni riservate per piazzare scommesse. Il secondo, riguarderebbe uno schema illegale di poker online: le vittime venivano coinvolte in partite truccate che vedevano la partecipazione di ex atleti, perfettamente a conoscenza della truffa.
Il “recupero crediti” veniva poi gestito dalle famiglie mafiose, che percepivano anche una percentuale dai guadagni delle partite truccate.
Di Matilde Testa
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