Scommesse su siti illegali: indagati 12 calciatori di Serie A
Scommesse su siti illegali: indagati 12 calciatori di Serie A. Spuntano i nomi di: Bellanova, Fagioli, Tonali e Di Maria

Scommesse su siti illegali: indagati 12 calciatori di Serie A
Scommesse su siti illegali: indagati 12 calciatori di Serie A. Spuntano i nomi di: Bellanova, Fagioli, Tonali e Di Maria
Scommesse su siti illegali: indagati 12 calciatori di Serie A
Scommesse su siti illegali: indagati 12 calciatori di Serie A. Spuntano i nomi di: Bellanova, Fagioli, Tonali e Di Maria
Scommesse su siti illegali: indagati 12 calciatori di Serie A. Una bufera che in queste ore sta investendo il mondo del calcio. Una dozzina i calciatori che sarebbero indagati per scommesse illegali. E i nomi sono tutti di primissimo piano: Zaniolo, Florenzi, Paredes, McKennie, Di Maria, Bellanova, Ricci, Buonaiuto, Cancellieri, il difensore dominicano Adames Hector Junior Firpo del Leeds United, il tennista Matteo Gigante, e un’altra decina di non sportivi. E poi due nomi in particolare: Fagioli e Tonali. Dall’analisi dei loro telefoni la Procura di Milano ha aperto un’indagine per i fatti avvenuti fino al 2023, su un giro di scommesse clandestine, che non riguarderebbe partite di calcio. I calciatori, secondo quanto si apprende, sarebbero indagati per avere giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker e per averle pubblicizzate tra altri calciatori.
Oltre un milione e mezzo di euro è la cifra che la Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato a cinque persone e a una società per “esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti”. Secondo le prime indiscrezioni cinque indagati sarebbero ai domiciliari.
Il procuratore Marcello Viola ha spiegato che dalle indagini è emerso un gruppo attivo nell’area milanese ritenuto responsabile dell’organizzazione illegale di scommesse. Anche attraverso piattaforme online non autorizzate, utilizzate da numerosi scommettitori. “Gran parte dei pagamenti a saldo dei debiti di gioco destinati agli organizzatori – quantificati in oltre 1,5 milioni di euro – sono stati veicolati mediante una gioielleria di Milano per ostacolare la provenienza illecita del denaro e rendere difficile l’identificazione del reale beneficiario”, ha dichiarato il procuratore.
Un presunto “sistema” che avrebbe previsto “finte vendite da parte della gioielleria di orologi e monili di lusso che, in realtà, non venivano materialmente consegnati. Ma costituivano unicamente la causale per il bonifico emesso dagli scommettitori a saldo del debito contratto per le scommesse effettuate sulle piattaforme illegali”.
Un meccanismo “consolidato e strutturato per il pagamento dei debiti di gioco da parte degli scommettitori a favore degli organizzatori”. Con l’utilizzo di numerosi soggetti prestanome che, mettendo a disposizione le proprie carte PostePay, account Revolut e conti correnti, ricevevano le transazioni finanziarie” per almeno 300mila euro. Destinate a saldare o ridurre le posizioni debitorie derivanti dalle scommesse illegali”.
Ma c’è di più. Per la stessa “finalità, i prestanome si occupavano anche della riscossione di denaro contante, per un importo stimato di almeno 400mila euro”. In aggiunta, alcuni scommettitori, in cambio di bonus, ovvero di una riduzione del proprio debito di gioco, diffondevano e pubblicizzavano le piattaforme illegali nei confronti di altri. Facilitando così “l’apertura e il caricamento di sempre nuovi conti di gioco”.
Di Claudia Burgio
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