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Spot del Piemonte in Senegal: “Non partite, rischiate la vita”

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La canzone che si sente spesso alla radio in Senegal, realizzata grazie alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte, suscita malumori

Spot del Piemonte in Senegal: “Non partite, rischiate la vita”

La canzone che si sente spesso alla radio in Senegal, realizzata grazie alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte, suscita malumori
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Spot del Piemonte in Senegal: “Non partite, rischiate la vita”

La canzone che si sente spesso alla radio in Senegal, realizzata grazie alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte, suscita malumori
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Si intitola “Realizzarsi qui è possibile” ed è la canzone che si sente spesso alla radio in Senegal. Il videoclip è stato realizzato dall’assessorato alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte, in collaborazione con il gruppo locale “Masse 36”. L’obiettivo è quello di convincere i giovani senegalesi a non migrare verso l’Europa e di restare nel proprio Paese. La canzone, dedicata a tutte le persone morte in mare, dura circa 4 minuti e il ritornello ripete la frase “Realizzarsi qui è possibile”, “La vita è preziosa, il mare è pericoloso” e ancora, “I ragazzi vogliono avere successo, per questo lasciano il Paese. […] Molti hanno perso la vita, altri sono stati respinti”. Il progetto nel suo complesso, finanziato con 300mila euro, ha permesso la creazione in Senegal di 52 piccole aziende e ha coinvolto 800 giovani. Il bando prevedeva, oltre a percorsi di formazione, anche la realizzazione di un progetto di comunicazione. La notizia ha già suscitato alcuni malumori, soprattutto in virtù dell’appartenenza politica dell’assessore alla Cooperazione internazionale del Piemonte, Maurizio Marrone, esponente del partito Fratelli D’Italia. L’annuncio delle campagne mediatiche nei Paesi di origine dei migranti che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fece in conferenza stampa a pochi giorni dalla tragedia di Cutro è diventato realtà. Ma non solo, il Decreto Cutro prevede specifici “favoreggiamenti” per tutti quei Paesi che adottano campagne per scoraggiare le partenze. Nel testo, infatti, si legge: “Al fine di prevenire l’immigrazione irregolare, con i decreti di cui al presente articolo sono assegnate, in via preferenziale, quote riservate ai lavoratori di Stati che, anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari”.

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