Strabismi d’Italia: “solo” ucraini, “solo” ebrei
Strabismi d’Italia: mentre i civili muoiono, quest’ultimi non sono degni di attenzione e di considerazione, in quanto “solo” ucraini (o “solo” ebrei)
Strabismi d’Italia: “solo” ucraini, “solo” ebrei
Strabismi d’Italia: mentre i civili muoiono, quest’ultimi non sono degni di attenzione e di considerazione, in quanto “solo” ucraini (o “solo” ebrei)
Strabismi d’Italia: “solo” ucraini, “solo” ebrei
Strabismi d’Italia: mentre i civili muoiono, quest’ultimi non sono degni di attenzione e di considerazione, in quanto “solo” ucraini (o “solo” ebrei)
È un tema che mi sta molto a cuore e non l’ho mai nascosto (non vedo perché dovrei farlo…): il clamoroso strabismo – almeno io lo definisco così – che coglie noi italiani davanti alle grandi tragedie dei nostri giorni.
Premettendo che ve ne sono del tutto ignote al grande pubblico – penso al Sud Sudan e a tante altre guerre completamente dimenticate – è un fatto che non si riesca in alcun modo ad accendere un faro di eguale intensità fra le immani sofferenze patite dalla popolazione civile della Striscia di Gaza e quella ucraina.
Per tacere del bestiale attentato di ieri in Australia, in cui sono andati a caccia di ebrei in una delle giornate più sacre e al contempo festose. Sono ebrei, quindi “colpevoli” tutti e indistintamente – anche quelli di Sydney – per quanto accaduto a Gaza.
Un raggio di sole in questo orrore è quell’uomo che disarma uno dei due attentatori: un musulmano di 43 anni, padre e due figli. Non ha esitato a rischiare la sua vita per quella degli altri.
Torniamo ai tanti nostri concittadini, pronti a distinguo più o meno pelosi e improbabili quando si fa notare che le strade restano desolatamente deserte, se si tratta di andare a protestare contro Putin e i suoi scherani. Gli stessi – sottolineiamo gli stessi – pronti a stracciarsi le vesti, a usare toni giustamente indignati e apocalittici per lo sconfinato orrore che ci ha colti davanti al sacrificio della popolazione palestinese della Striscia, restano indifferenti o quasi a massacri sconcertanti. Sempre uguali da anni e mai diminuiti, anzi.
Davanti a tutto questo, un silenzio assoluto, assordante. In una parola: vergognoso.
Del resto, gli imbonitori non mancano, anzi abbondano. I propagandisti del Cremlino e i replicatori di sconfortanti balle. Lor signori parlano, comodamente assisi sulle loro poltroncine dei talk, i civili muoiono. Ma questi ultimi non sono degni di attenzione e di considerazione, in quanto “solo” ucraini (o “solo” ebrei).
Con una sola e comune eccezione: l’idea che per finirla con queste stragi si debba darla vinta al dittatore. Questo è il livello della loro sensibilità umana.
Di Fulvio Giuliani
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