Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Strage di Bologna: dopo 45 anni la verità è più chiara

|

Strage di Bologna: dopo 45 anni la verità è più chiara. Bolognesi, presidente uscente associazione familiari delle vittime: “Si chiude un cerchio”

Strage di Bologna

Strage di Bologna: dopo 45 anni la verità è più chiara

Strage di Bologna: dopo 45 anni la verità è più chiara. Bolognesi, presidente uscente associazione familiari delle vittime: “Si chiude un cerchio”

|

Strage di Bologna: dopo 45 anni la verità è più chiara

Strage di Bologna: dopo 45 anni la verità è più chiara. Bolognesi, presidente uscente associazione familiari delle vittime: “Si chiude un cerchio”

|

Strage di Bologna: 45 anni dall’attentato di matrice neofascista che il 2 agosto del 1980 alla stazione centrale provocò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200.

“La verità sulla strage di Bologna finanziata dalla P2 di Gelli è la chiusura di un cerchio”, ha affermato Paolo Bolognesi, presidente uscente dell’associazione dei familiari delle vittime. “Quando nel 1995 ci furono le sentenze della Cassazione per Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, io già parlavo dei mandanti e qualcuno rideva. Adesso invece c’è un quadro delineato nelle sentenze, sappiamo che i terroristi fascisti hanno fatto la strage, che è stata ideata e finanziata dai vertici della P2 di Licio Gelli e coperta dai servizi segreti deviati”.

A Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini (17enne all’epoca dell’attentato) – considerati inizialmente gli unici responsabili di quella strage -nel gennaio di quest’anno, grazie alla condanna all’ergastolo emessa dalla Corte d’Assise di Bologna, si è aggiunto un altro nome: quello di Gilberto Cavallini. Anche lui membro del gruppo, colpevole di aver offerto supporto logistico ospitando i suoi sodali a Villorba di Treviso, i giorni precedenti alla strage. E ancora, confermato appena un mese fa, l’ergastolo anche per Paolo Bellini, accusato di aver compiuto la strage in concorso con – oltre ai nomi precedentemente citati – Licio Gelli, fondatore e capo della loggia massonica segreta P2, Umberto Ortolani, braccio destro di Gelli, Federico Umberto D’Amato, direttore dell’Ufficio affari riservati del ministero dell’Interno, e Mario Tedeschi, politico eletto con il Movimento Sociale Italiano (MSI) e storico direttore del giornale di destra Il Borghese. Questi ultimi quattro sono morti.

Di Claudia Burgio

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

07 Ottobre 2025
La recente intervista al cardinale Parolin “sebbene sicuramente ben intenzionata, rischia di minar…
07 Ottobre 2025
Nel filmato, caos e scontri fra i manifestanti pro Pal e la polizia in centro a Bologna durante il…
07 Ottobre 2025
Il 7 ottobre “è un giorno di lutto e di dolore per tutti i civili. È un insulto ai valori della de…
03 Ottobre 2025
Remo Girone è morto a 76 anni a Montecarlo, dove viveva da qualche tempo. Celebre agli inizi degli…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI