Un anno fa, a Trieste, avrebbe potuto consumarsi un attentato contro Papa Francesco. Lo scrive oggi Il Piccolo, citando “carteggi di indagine riferiti agli accertamenti di intelligence” su una pistola scoperta il 6 luglio 2024, alla vigilia della visita del Pontefice nel capoluogo friulano per la chiusura della 50esima Settimana Sociale dei cattolici.

Secondo quanto riportato dal quotidiano, dietro quell’arma – un’automatica CZ modello 7B calibro 9 Luger, con matricola e caricatore completo di 14 cartucce, nascosta in un trolley abbandonato alla stazione centrale – ci sarebbe stato un presunto progetto dell’Isis turco. L’Interpol, infatti, ha arrestato Hasan Uzun, 46 anni, estradato dall’Olanda in Italia e ora detenuto in isolamento nel carcere di Trieste.
Tuttavia, la ricostruzione è stata ridimensionata in una nota diffusa oggi dalla Questura di Trieste che ha precisato che non sono emerse prove di alcun piano di attentato contro Papa Francesco. “Un cittadino turco è stato arrestato in Olanda lo scorso 3 aprile ed estradato in Italia il successivo 27 giugno in esecuzione di un mandato di arresto europeo – si legge nel comunicato –. La misura è scattata dopo gli approfondimenti investigativi svolti dalla Digos e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, coordinati dalla Procura di Trieste, in seguito al ritrovamento dell’arma nella stazione centrale il 6 luglio 2024, poche ore prima della visita del Santo Padre”.

La Questura sottolinea però che, “all’esito delle investigazioni, nessuna evidenza è emersa in ordine a progettualità ostili o omicidiarie nei confronti del Papa”. L’uomo arrestato, secondo gli inquirenti, “sembrerebbe inserito in circuiti criminali non correlati al terrorismo di qualsivoglia matrice”. Un caso che resta aperto nelle sue sfumature giudiziarie, ma che – almeno secondo le autorità – non riguarderebbe alcun piano contro Bergoglio.

di Mario Catania