Tre volte violento, tre volte libero: l’assassino di Villa Pamphili doveva essere fermato
Rexal Ford, ammesso che si chiami veramente così l’uomo arrestato per la morte di una donna (forse sua moglie?) e della neonata ritrovate a Villa Pamphili a Roma, era rimasto libero nonostante tre episodi violenti in passato

Tre volte violento, tre volte libero: l’assassino di Villa Pamphili doveva essere fermato
Rexal Ford, ammesso che si chiami veramente così l’uomo arrestato per la morte di una donna (forse sua moglie?) e della neonata ritrovate a Villa Pamphili a Roma, era rimasto libero nonostante tre episodi violenti in passato
Tre volte violento, tre volte libero: l’assassino di Villa Pamphili doveva essere fermato
Rexal Ford, ammesso che si chiami veramente così l’uomo arrestato per la morte di una donna (forse sua moglie?) e della neonata ritrovate a Villa Pamphili a Roma, era rimasto libero nonostante tre episodi violenti in passato
Tre segnalazioni, almeno tre episodi di violenza con tanto di testimoni. Eppure Rexal Ford, ammesso che si chiami veramente così l’uomo arrestato per la morte di una donna (forse sua moglie?) e della neonata ritrovate a Villa Pamphili a Roma, era una persona libera. Libero di essere ancora violento, libero, almeno questo sembra essere accertato, di picchiare e strangolare quella neonata. Soprattutto, la donna che era con lui e che almeno in tre occasioni è stata vista subire violenza da lui, non è mai stata identificata dalla polizia intervenuta per quelle segnalazioni. Tanto che tuttora non si conosce la sua identità. I genitori dell’uomo, fermato in Grecia, raccontano che lui disse loro di essersi spostato a Malta. Ma non sanno altro.
Una vicenda sconcertante, ancora di più perché in almeno tre occasioni l’uomo era apparso nei fascicoli di polizia perché picchiava la donna. “Era violento e pieno di sangue” raccontano i testimoni. Eppure in assenza di denuncia lui restò in libertà, e sull’identità di lei, che non aveva documenti, non ci furono accertamenti. Di più, non la ascoltarono nemmeno in separata sede, per accertare quelle violenze. Per fortuna una poliziotta scattò una foto a quell’uomo, la stessa confrontata con le testimonianze di chi ha visto i tre a Villa Pamphili, prima del ritrovamento della donna e della bimba.
Una storia agghiacciante, una storia che lascia aperti anche molti interrogativi perché è evidente che Ford poteva, essere fermato, prima di arrivare a uccidere. E invece non solo ha ucciso, ma è riuscito anche a scappare in Grecia. Per fortuna, e per una volta, non sono mancate le testimonianze di testimoni e cittadini. Senza queste forze lui sarebbe riuscito a sparire nel nulla. A far perdere le sue tracce, come era sicuramente nei suoi piani.
Di Annalisa Grandi
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