Il cattivismo, ultimo rifugio dei cinici
La tragica vicenda di Viareggio ci riporta, in modo ben più raccapricciante e drammatico, a un doloroso confronto con questa deriva della nostra società
Il cattivismo, ultimo rifugio dei cinici
La tragica vicenda di Viareggio ci riporta, in modo ben più raccapricciante e drammatico, a un doloroso confronto con questa deriva della nostra società
Il cattivismo, ultimo rifugio dei cinici
La tragica vicenda di Viareggio ci riporta, in modo ben più raccapricciante e drammatico, a un doloroso confronto con questa deriva della nostra società
La tragica vicenda di Viareggio ci riporta, in modo ben più raccapricciante e drammatico, a un doloroso confronto con questa deriva della nostra società
Solo ieri scrivevamo di cattivismo, delle facce inutilmente feroci di chi crede di affermare il proprio insignificante sè minacciando o picchiando il prossimo. Il riferimento era agli incredibili episodi di violenza nei confronti del personale medico e paramedico dell’ospedale di Foggia e in altri nosocomi della Puglia.
La tragica vicenda di Viareggio ci riporta, in modo ben più raccapricciante e drammatico, a un doloroso confronto con questa deriva della nostra società.
Con quest’ansia di “giustizia fai da te”, di disprezzo delle regole base del diritto, dello Stato di diritto e della convivenza fra esseri dotati di intelligenza emotiva e sociale.
Non riporterò i particolari disgustosi dell’episodio, chi ha cuore e stomaco potrà rivedere quel video, la furia belluina che si scatena e che dovrebbe trovare sul suo cammino solo analisi psicologiche. Non certo il tavolo apparecchiato per l’ennesima baraonda social preparata ad hoc da chi deve distinguere, sottilizzare, fornire una giustificazione a un atto barbaro e fuori da ogni principio giuridico sancito sin dai tempi del diritto romano.
La vittima era un delinquente, un criminale da strapazzo come tanti altri nel nostro Paese e non certo solo da noi. Avrebbe meritato la punizione prescritta dal codice penale, al termine di un giusto processo.
Non c’è altro da aggiungere, se qualcuno ritiene che le pene attualmente previste siano troppo Indulgenti se ne faccia carico nelle sedi opportune e presenti i relativi progetti di legge. Così si procede in uno Stato che voglia dirsi civile e di diritto.
Il momento di follia, la reazione incontrollata e inconsulta sono parte dello spettro delle azioni umane. Anche trovare la forza di ammetterlo. Quello che non è accettabile è la cinica manovra del negare l’evidenza e di chi ha intravisto nel suo caso – come in tanti altri in un recente passato – la possibilità di arrivare surrettiziamente a ben altro.
Un po’ come i gatti di Donald Trump durante il duello televisivo con Kamala Harris: uno strumento per cercare di trovare con la faccia feroce e concetti indicibili un po’ di forza e il colpo del Ko elettorale.
Poi capita che il gatto ti compaia in Instagram in braccio alla donna più popolare del pianeta e il giustiziere della notte si trova improvvisamente senza armi e con il riporto arruffato.
Rischi del mestiere e utili lezioni anche per noi in Italia.
di Fulvio Giuliani
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Tag: cronaca
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