Da discoteca ad hub vaccinale: il bell’esempio di Polaris Studios
Come può reinventarsi una discoteca in pieno periodo Covid? Il settore dell’intrattenimento è stato ed è tuttora tra i più colpiti dalla pandemia, ma oggi vogliamo parlarvi di una bella storia.
Da discoteca ad hub vaccinale: il bell’esempio di Polaris Studios
Come può reinventarsi una discoteca in pieno periodo Covid? Il settore dell’intrattenimento è stato ed è tuttora tra i più colpiti dalla pandemia, ma oggi vogliamo parlarvi di una bella storia.
Da discoteca ad hub vaccinale: il bell’esempio di Polaris Studios
Come può reinventarsi una discoteca in pieno periodo Covid? Il settore dell’intrattenimento è stato ed è tuttora tra i più colpiti dalla pandemia, ma oggi vogliamo parlarvi di una bella storia.
Come può reinventarsi una discoteca in pieno periodo Covid? Il settore dell’intrattenimento è stato ed è tuttora tra i più colpiti dalla pandemia, ma oggi vogliamo parlarvi di una bella storia.
Dopo l’estate 2020 e il nuovo aumento dei contagi questo settore è stato anche tra i più criticati prima di tornare ad abbassare le serrande e spegnere i registratori di cassa. Molte, purtroppo, le discoteche che non hanno resistito alla crisi economica, qualcuna è riuscita a reinventarsi.
Siamo a Carate Brianza, paese di 18mila abitanti in provincia di Monza-Brianza. Qui, in Via della Valle, le mura della discoteca “Polaris Studios” abituate a luci strobo, musica e assembramenti si sono trasformate in un valido aiuto contro il Covid-19.
Il titolare Egidio Motta ha messo a disposizione dell’ASST (Azienda Socio-Sanitaria Territoriale) di Monza 2 sale della sua struttura per realizzare un hub vaccinale.
Lo ha fatto con un contratto di comodato d’uso gratuito in favore della Regione Lombardia della durata di 6 mesi. I primi vaccini nella struttura sono stati realizzati il 16 aprile ed è stata data la disponibilità per altri 6 mesi, se ad ottobre sarà ancora necessario l’aiuto della discoteca.
Polaris Studio ha messo a disposizione 2000 metri quadri con l’opzione per altri 2000 che l’ASST può decidere di utilizzare in caso di utilità.
“Prima le persone ci ringraziavano dopo le tante, divertenti serate. Oggi la gente ci sorride come prima ma dopo aver fatto il vaccino. Non avrei mai pensato che il nostro locale potesse diventare un aiuto per la salute delle persone, è sicuramente una scelta che rifarei altre mille volte.
Speriamo che si torni presto a sorridere per il divertimento, nel frattempo facciamo il possibile per aiutare la gente e ripartire”, queste le parole di Motta ai nostri microfoni. Una storia che insegna a reinventarsi in un periodo di difficoltà in attesa della vera ripartenza.
di Giovanni Palmisano
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