Trovato l’accordo tra Leonardo e Rheinmetall per nuovi carri armati
Italia e Germania, Leonardo e Rheinmetall, saranno unite in un accordo per la produzione congiunta di veicoli da combattimento e carri armati
Trovato l’accordo tra Leonardo e Rheinmetall per nuovi carri armati
Italia e Germania, Leonardo e Rheinmetall, saranno unite in un accordo per la produzione congiunta di veicoli da combattimento e carri armati
Trovato l’accordo tra Leonardo e Rheinmetall per nuovi carri armati
Italia e Germania, Leonardo e Rheinmetall, saranno unite in un accordo per la produzione congiunta di veicoli da combattimento e carri armati
Italia e Germania, Leonardo e Rheinmetall, saranno unite in un accordo per la produzione congiunta di veicoli da combattimento e carri armati
Italia e Germania unite da un nuovo accordo per la produzione di veicoli da combattimento e carri armati. Dopo la rottura dei negoziati tra Leonardo (ex Finmeccanica) e il consorzio franco-tedesco Knds – arrivato lo scorso 11 giugno con due brevi note stampa relative all’acquisto e all’adattamento del carro armato Leopard 2 A8 per l’Esercito italiano – sembra che l’industria nazionale abbia trovato una soluzione. Dopo giorni di indiscrezioni, ieri pomeriggio è stato firmato un memorandum of understanding tra gli italiani e il colosso della difesa tedesco Rheinmetall.
Riassunto delle puntate precedenti: Knds voleva soltanto vendere il suo tank, senza lasciare spazi all’Italia per produrre componenti principali sul proprio territorio o consentire modifiche per incontrare le necessità dell’Esercito. Ma Leonardo non era disposta ad accettare, dato che nei suoi piani a lungo termine è centrale lo sviluppo di capacità nel settore dei veicoli corazzati. Un passaggio chiave anche per accedere al programma Mgcs (Main Ground Combat System) della stessa Knds, che dovrebbe portare a un carro armato ‘europeo’ in linea dal 2040.
La rottura aveva gettato non poche ombre sul futuro operativo dell’Esercito, ancora basato su vetusti carri Ariete e veicoli per la fanteria Dardo. Ma Leonardo non ha perso tempo, bussando alla porta di un’azienda amica come Rheinmetall (che produce cannoni e munizioni per mezzo mondo). La partnership fra le due aziende dura da tempo con un continuo scambio di conoscenze e tecnologie. E proprio sulla base di questi rapporti consolidati si è arrivati alla firma della lettera di intenti.
L’accordo, che ora passerà al vaglio delle autorità italiane ed europee, prevede un contratto da oltre 20 miliardi di euro, spalmati su dieci anni, per l’acquisizione di 280 carri armati (sia da combattimento, sia per ruoli speciali) e oltre 1.000 mezzi per la fanteria. Si costituirà quindi una joint venture paritetica, con sede in Italia, responsabile per intero di tutti i programmi destinati all’Esercito e della loro eventuale successiva esportazione. A Leonardo spetterà lo sviluppo di elettroniche, software e l’integrazione dell’armamento, portando il 60% delle attività industriali nel nostro Paese. La base di partenza, come anticipato nei giorni scorsi dal generale Luciano Portolano, direttore nazionale degli armamenti, sono il carro armato Panther e il cingolato da combattimento Lynx di Rheinmetall. Il primo è una piattaforma nuova di zecca, ancora allo stato di prototipo, mentre il secondo è l’ultima evoluzione di un progetto del 2015.
I due colossi ci hanno visto lungo. Basandosi su una partnership di lunga data (al salone Eurosatory di Parigi, lo scorso giugno, è stato mostrato un Lynxmodificato con la torre della blindo italiana Centauro II), Germania e Italia uniscono le forze per sviluppare nuove capacità che, in prospettiva, potrebbero riportare il nostro Paese nel programma Mgcs. O, sempre insieme a Rheinmetall, a sviluppare un valido competitor.
di Umberto Cascone
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