Banca AideXa e un algoritmo fuori dagli schemi per spingere le PMI
| Economia
Banca AideXa è la prima FinTech italiana dedicata esclusivamente alle piccole e media imprese, che da sole generano il 41% del PIL. Il presidente Roberto Nicastro ci spiega come in appena due anni siano riusciti ad aiutare oltre 5 mila clienti puntando sulla tecnologia e su un algoritmo proprietario

Banca AideXa e un algoritmo fuori dagli schemi per spingere le PMI
Banca AideXa è la prima FinTech italiana dedicata esclusivamente alle piccole e media imprese, che da sole generano il 41% del PIL. Il presidente Roberto Nicastro ci spiega come in appena due anni siano riusciti ad aiutare oltre 5 mila clienti puntando sulla tecnologia e su un algoritmo proprietario
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Banca AideXa e un algoritmo fuori dagli schemi per spingere le PMI
Banca AideXa è la prima FinTech italiana dedicata esclusivamente alle piccole e media imprese, che da sole generano il 41% del PIL. Il presidente Roberto Nicastro ci spiega come in appena due anni siano riusciti ad aiutare oltre 5 mila clienti puntando sulla tecnologia e su un algoritmo proprietario
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Il cuore pulsante dell’economia italiana sono le piccole e medie imprese (PMI), che da sole generano il 41% del PIL e 2.834 miliardi di euro di fatturato, il 42% di quello totale registrato dalle imprese italiane. Tutelarle, in primis dal caro bollette, significa proteggere l’intera tenuta del sistema-Italia.
In questo senso è intervenuta Banca AideXa, la prima FinTech italiana dedicata esclusivamente alle PMI, nata in pieno lockdown, nel 2020, con l’obiettivo di semplificare l’esperienza di accesso al credito degli imprenditori italiani con l’ausilio della tecnologia.
Il suo presidente e cofondatore Roberto Nicastro, già Vicepresidente di UBI Banca e Direttore Generale del gruppo Unicredit, spiega: “Abbiamo messo a disposizione un plafond di 50 milioni per supportare nel breve termine le PMI nella lotta al caro energia, ma serve capire se questi aiuti continueranno anche nel 2023, e serve che sia così. Anche se adesso – continua il presidente – il costo dell’energia sta calando, resta pur sempre elevato rispetto ai prezzi di 18 mesi fa”.
Una situazione molto instabile, quella attuale, che rende di vitale importanza la reattività degli istituti finanziari alle esigenze imprenditoriali. Muovendo da questa consapevolezza, banca AideXa ha investito sulla tecnologia, la vera chiave di volta di un operatore che, in 2 anni, ha registrato oltre 5 mila clienti ed erogato 164 milioni di euro. “Per un imprenditore – continua Nicastro – ricevere la risposta e l’eventuale erogazione del finanziamento in due settimane piuttosto che in due mesi fa la differenza”. Su tagli minori il soggetto richiedente può avere una risposta alla richiesta di finanziamento in mezz’ora e l’erogazione in due giorni.
L’ALGORITMO DI BANCA AIDEXA
Queste tempistiche, neanche immaginabili nel banking tradizionale, sono resi possibili da un algoritmo che analizza in primis i flussi del conto corrente invece di basarsi solo sui bilanci e sulla storia finanziaria dell’impresa o dell’imprenditore, “elementi che anche noi consideriamo – precisa – ma affiancando il dato molto più aggiornato e dinamico del conto corrente. L’imprenditore non deve sprecare il proprio tempo in banca o dietro le procedure, ma con i suoi collaboratori, i suoi clienti, ciò che può essere produttivo”, spiega Nicastro. Un legame a doppio filo, quello tra la tecnologia e le esigenze degli imprenditori, che potrebbe portare anche ad operare nella realtà virtuale, in un futuro remoto, ma non troppo: “ Ad ora il metaverso è una tecnologia allo stadio iniziale i cui possibili effetti sono piuttosto dibattuti. Sicuramente, però, se i clienti vedranno nel metaverso un importante strumento di comunicazione, ci saremo anche noi”, chiosa il presidente di banca AideXa. A poche settimane dall’insediamento del nuovo governo, è d’uopo riflettere su come la politica interverrà in materia di PMI: “Mi auguro che il nuovo governo prosegua nel solco tracciato dal precedente. In particolare, se penso al PNRR e alle aziende italiane penso che la digitalizzazione rappresenti l’asset su cui bisogna investire, l’alleato più affidabile per aumentare la produttività ed essere sempre appetibili sul mercato internazionale”. Un’ultima riflessione, infine, sulla flat tax progressiva: “Se ne discute tanto, ma il punto su cui non si può transigere è sempre uno: la tenuta e la salute dei nostri conti pubblici”. Di Giovanni PalmisanoLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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