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Claudio Fantini di Fantini Club

Claudio Fantini: “La Romagna vi aspetta. Abbiamo bisogno di voi”

Claudio Fantini, Owner e CEO di Fantini Club nel cuore della riviera romagnola, racconta il suo lungimirante progetto imprenditoriale di turismo sportivo
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Claudio Fantini, Owner e CEO di Fantini Club nel cuore della riviera romagnola, racconta il suo lungimirante progetto imprenditoriale di turismo sportivo
Di turismo sportivo non se ne parla spesso eppure, dati alla mano, si tratta di un trend in costante crescita: a livello mondiale genera dai 12 ai 15 milioni di arrivi internazionali ogni anno. Chissà se nel 1959, anno di nascita dell’universo Fantini Club nel cuore della riviera romagnola, Claudio Fantini aveva già immaginato che la realtà potesse superare fantasia e sogni diventando un precursore di un nuovo modo di fare turismo e di vivere la vacanza. Una storia di idee lungimiranti e di passione per lo sport confluite in un progetto imprenditoriale diventato persino una case history raccontata in diverse aule universitarie: dal Master Sport Management della 24Ore Business School a quelli delle Università di San Marino e Parma, fino al Master Universitario in Strategie per il Business dello Sport a Treviso. Il Fantini Club, è un beach club che si sviluppa su 40mila mq e comprende tre ristoranti, due offerte street food, dieci punti bar, una spa sulla spiaggia, diverse aree dedicate agli sport outdoor, una palestra. E le novità di quest’anno: un nuovo punto ristoro all’insegna dell’organic food, Botanico, e la Limonia, una nuova area green dedicata gli eventi. Ne abbiamo parlato con l’Owner e CEO Claudio Fantini che prima di tutto, da buon romagnolo, ci tiene a fare un appello a tutti gli italiani: “L’intero territorio è oggettivamente martoriato, abbiamo il cuore infranto ma la Romagna – come alcuni dicono – non è in ginocchio. Abbiamo bisogno di voi, siamo pronti ad accogliervi con ancora più entusiasmo”. Claudio, la tua è una storia di famiglia. Come nasce l’idea di coniugare il turismo allo sport nei celebri anni ’60? Tutto nasce quando i miei genitori, nel 1959, decidono di acquisire un bagno nella zona di Cervia, il Bagno Fantini. Da piccolo inizio ad appassionarmi alla pallavolo e mia madre, verso la fine degli anni ’70, decise di accontentarmi montandomi una rete da pesca perché all’epoca non si conosceva ancora il beach volley. Nel giro di qualche anno quel gesto diventa il punto di riferimento in Italia per la pallavolo in spiaggia 6 contro 6 tant’è che i presidenti delle squadre di serie A iniziano a frequentare il nostro bagno per allenarsi. Nel 1984 organizziamo il primo torneo ufficiale di beach volley in Europa coniando per primi questo termine, la versione italianizzata dell’inglese ‘Dutch Volleyball’. Ecco come l’universo Fantini iniziò a prendere forma. Quel bambino diventa adulto, trasformando il bagno Fantini in un’impresa di successo. Quali altri tappe consideri fondamentali? Certamente nel 1997 con la fondazione della società Sportur che si occupa di tutta la macchina organizzativa e l’apertura degli Sportur Club Hotel dalla forte impronta sportiva. Non a caso, personaggi importanti dello sport hanno frequentato e frequentano i nostri bagni: Marco Pantani, Maradona, Zanardi, Antonio Cabrini e Marco Tardelli. Tutti venuti di loro spontanea volontà, lontano da sponsor e paparazzi per godere del nostro approccio al turismo. Quali sono le caratteristiche del turista sportiva a cui rivolgete la vostra offerta? Fino agli anni fine degli anni ‘70 al turista lo sport non interessava. Voleva solo oziare al sole. Poi qualcosa è cambiato e noi siamo stati i pionieri di questa rivoluzione: le spiagge sono diventate palestre all’aria aperta, c’era voglia di sport e divertimento e in generale l’idea di un benessere corpo e mente che oggi è finalmente radicato nella società. Noi abbiamo messo a disposizione una nostra filosofia di high quality lifestyle fatta di sport, cura del corpo e buon cibo a km0 e vegetale e la risposta è stata immediata e iper-positiva. Fantini Club ha da sempre un forte interesse verso il tema della sostenibilità. In che modo? Noi ci occupiamo di sostenibilità quando non era ancora di moda. Con San Pellegrino, utilizzando un compattatore per la plastica e con Sammontana per ridurre l’impatto energetico nella conservazione dei gelati. Ora stiamo per raggiungere un progetto molto ambizioso: vogliamo rendere il Fantini Club autonomo ed autosufficiente, sfruttando il sole, il vento e l’energia del mare. Infine, Claudio Fantini fa un ultimo appello, doveroso: “La Romagna vi aspetta con la nostra innata accoglienza, buon cibo e sorrisi. L’unico vero modo per aiutarci è far ripartire l’economia”.   di Raffaela Mercurio

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