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Fastweb + Vodafone, telefonia verso l’oligopolio

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E così si fa strada il nuovo colosso italiano della telefonia: “Fastweb + Vodafone”. Un operatore da 19,2 milioni di contratti mobile 

Fastweb + Vodafone

Fastweb + Vodafone, telefonia verso l’oligopolio

E così si fa strada il nuovo colosso italiano della telefonia: “Fastweb + Vodafone”. Un operatore da 19,2 milioni di contratti mobile 

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Fastweb + Vodafone, telefonia verso l’oligopolio

E così si fa strada il nuovo colosso italiano della telefonia: “Fastweb + Vodafone”. Un operatore da 19,2 milioni di contratti mobile 

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Il mercato delle telecomunicazioni in Italia si fa sempre meno affollato. Con la chiusura dell’accordo dello scorso 31 dicembre, Vodafone passa ufficialmente nelle mani di Swisscom, che nel 2010 aveva acquisito Fastweb. E così si fa strada il nuovo colosso italiano della telefonia: “Fastweb + Vodafone”. Un operatore da 19,2 milioni di contratti mobile (il 26% del totale), quasi 6 milioni di utenze fisse e una rete cablata da oltre 74mila chilometri (la metà sono già in fibra ottica).

La fusione è stata per anni nell’aria, ma si pensava in senso opposto. In un primo momento Vodafone voleva strappare Fastweb agli svizzeri, ma alla fine è successo il contrario: il potere economico dell’ex Omnitel è ormai assai ridotto. Questo perché, nello spietato mercato italiano della telefonia, ogni centesimo in meno nelle tariffe è un valore aggiunto per il pubblico e a questo ci si deve adeguare. Le tattiche di prezzo al ribasso funzionano però fino a un certo punto. Tengono a malapena a galla le grandi aziende, ma impediscono manovre espansive. Lo sanno bene Wind e Tre, che per sopravvivere si sono fuse nel 2016.

Cosa comporterà per i consumatori la nascita del nuovo gruppo non possiamo dirlo. Per almeno cinque anni Vodafone continuerà a esistere come marchio e così anche ho. (il suo operatore virtuale) e Fastweb. Il mercato europeo si sta però avviando verso una soluzione americana, con poche aziende attive. Quindi meno concorrenza e canoni più alti per la clientela.

di Giorgio Patto

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