app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

L’inflazione che si vuole considerare temporanea

Le banche centrali, con i loro annunci, possono influenzare le aspettative. C’è da chiarire se l’inflazione sia una risposta temporanea a uno shock dell’offerta causato dalla pandemia o sia destinata a durare nel tempo. In tal caso una dura stretta monetaria sarebbe necessaria.
|

L’inflazione che si vuole considerare temporanea

Le banche centrali, con i loro annunci, possono influenzare le aspettative. C’è da chiarire se l’inflazione sia una risposta temporanea a uno shock dell’offerta causato dalla pandemia o sia destinata a durare nel tempo. In tal caso una dura stretta monetaria sarebbe necessaria.
|

L’inflazione che si vuole considerare temporanea

Le banche centrali, con i loro annunci, possono influenzare le aspettative. C’è da chiarire se l’inflazione sia una risposta temporanea a uno shock dell’offerta causato dalla pandemia o sia destinata a durare nel tempo. In tal caso una dura stretta monetaria sarebbe necessaria.
|
|
Le banche centrali, con i loro annunci, possono influenzare le aspettative. C’è da chiarire se l’inflazione sia una risposta temporanea a uno shock dell’offerta causato dalla pandemia o sia destinata a durare nel tempo. In tal caso una dura stretta monetaria sarebbe necessaria.
Rispetto all’anno precedente, in ottobre l’inflazione è cresciuta del +6,2% negli Stati Uniti, del +4,1% nell’area euro e del +3% in Italia. Le banche centrali sostengono che si tratti di un fenomeno transitorio, legato prevalentemente a uno shock di offerta destinato a ridursi nel giro di un anno. Di conseguenza, non hanno modificato le loro politiche monetarie, che rimangono estremamente espansive, basandosi su tassi di interesse nulli e ampi acquisti di titoli sul mercato. Si può facilmente convenire che alla base di questa fiammata inflazionistica ci sia uno shock di offerta: dopo i lockdown – quando in alcuni settori non si è potuto produrre e i consumi erano forzatamente ridotti – la ripresa economica è stata molto forte, con un aumento della produzione di beni che a sua volta si è materializzata in un incremento della domanda di microprocessori, energia, trasporti internazionali… La produzione di questi beni e servizi non riesce a stare dietro alla domanda e quindi i loro prezzi sono aumentati: di conseguenza sono cresciuti anche i prezzi finali dei beni prodotti grazie a essi. L’idea che un’inflazione da offerta non si possa affrontare con una politica monetaria restrittiva è ragionevole, in quanto questa produce effetti prevalentemente sulla domanda. Tuttavia, e qui consiste il punto debole di questa argomentazione, la teoria economica attribuisce alle aspettative un ruolo centrale nella determinazione dell’inflazione. Se imprese e consumatori si aspettano che l’aumento dei prezzi sia transitorio, alcune delle prime possono decidere di non aumentare i prezzi perché rischierebbero di perdere quote di mercato, anche a costo di limitare i profitti; i secondi possono invece decidere di non chiedere aumenti di stipendio perché l’effetto negativo sul reddito reale è limitato. Ma se l’aspettativa è di un aumento permanente del tasso di inflazione, non modificare nulla si traduce in un costo per entrambi, che quindi avranno un incentivo ad aumentare prezzi e richieste salariali. In questo modo l’aspettativa di inflazione diventa inflazione effettiva. Le banche centrali possono influenzare le aspettative con i loro annunci: se affermassero che oltre un certo numero di mesi di inflazione elevata aumenterebbero i tassi di interesse, imprese e consumatori terrebbero conto di questa minaccia e potrebbero decidere che l’aumento dei prezzi sia temporaneo. Se si aspettasse troppo, le aspettative di inflazione potrebbero diventare permanenti e a quel punto una dura stretta monetaria diventerebbe necessaria.   di Roberto Ricciuti

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Ricchezza

27 Dicembre 2024
Guardando alla ricchezza, nel mondo è l’Occidente che trionfa e sono le sue innovazioni, scopert…

Legge di Bilancio, cosa potrebbe cambiare

20 Dicembre 2024
Oggi alla Camera si vota la fiducia, se passa sarà poi approvata al Senato dopo Natale. Ecco le …

Da Zanussi a Wallenberg, marchi storici dalla provincia alle multinazionali

16 Dicembre 2024
Chi c’era, quel 14 dicembre 1984, la ricorda come una giornata gelida, grigia. Ma la firma su qu…

Ruffini: “Lascio l’Agenzia delle Entrate”

13 Dicembre 2024
Ernesto Maria Ruffini, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, lascia il suo incarico. E spiega…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI