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Borse, nuovo crollo di Wall Street: persi 5.200 miliardi dopo i dazi di Trump. Tonfo di Piazza Affari. La Cina risponde agli Usa

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Ancora perdite per Wall Street e per i principali listini europei dopo l’avvio dei dazi reciproci voluti da Trump. Borse mondiali a picco. Sprofonda Piazza Affari in chiusura (Ftse Mib -6,53%). La Cina annuncia contro dazi del 34% e un ricorso al Wto

Trump Xi Jinping

Borse, nuovo crollo di Wall Street: persi 5.200 miliardi dopo i dazi di Trump. Tonfo di Piazza Affari. La Cina risponde agli Usa

Ancora perdite per Wall Street e per i principali listini europei dopo l’avvio dei dazi reciproci voluti da Trump. Borse mondiali a picco. Sprofonda Piazza Affari in chiusura (Ftse Mib -6,53%). La Cina annuncia contro dazi del 34% e un ricorso al Wto

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Borse, nuovo crollo di Wall Street: persi 5.200 miliardi dopo i dazi di Trump. Tonfo di Piazza Affari. La Cina risponde agli Usa

Ancora perdite per Wall Street e per i principali listini europei dopo l’avvio dei dazi reciproci voluti da Trump. Borse mondiali a picco. Sprofonda Piazza Affari in chiusura (Ftse Mib -6,53%). La Cina annuncia contro dazi del 34% e un ricorso al Wto

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Al secondo giorno dopo i dazi reciproci voluti dal presidente statunitense Donald Trump, nuovo crollo di Wall Street.

In apertura Dow Jones registra un -2,32%, a 39.605,52 punti; Nasdaq -3%, a 16.053,64 punti; S&P 500 -2,48%, a 5.262,69 punti. Male le Borse dove si continua a leggere il segno “meno”.

Wall Street che chiude con un vero e proprio tonfo. Tutti e 3 gli indici principali sotto il 5%. Dow Jones -5,50%, a 38.314,86 punti; Nasdaq -5,82%, a 15.587,79 punti; S&P 500 -5,97%, a 5074,08 punti.

Wall Street perde in totale 5.200 miliardi in 2 sedute dopo i dazi.

“Le mie politiche non cambieranno mai. Questo è un grande momento per arricchirsi, per arricchirsi più che mai”. Sono le parole scritte da Trump e rivolte agli investitori di tutto il mondo.

Trump a Powell (Federal Reserve System): “Tagliate i tassi di interesse”

“Tagliate i tassi di interesse, Jerome (Powell, ndr.) e smettete di fare politica”. Sono le parole scritte da Trump sul suo social Truth. Il tycoon si rivolge a Jerome Powell, presidente della Federal Reserve System.

“Mentre l’incertezza rimane elevata, sta diventando chiaro che gli aumenti delle tariffe saranno significativamente maggiori del previsto” dice Powell, che prosegue: “Lo stesso vale probabilmente per gli effetti economici, che includeranno un’inflazione più elevata e una crescita più lenta”.

Powell definisce i rischi di tali risultati – che potrebbero includere una più alta disoccupazione – come “elevati”.

“Mentre è altamente probabile che le tariffe generino almeno un aumento temporaneo dell’inflazione – spiega Powell – è anche possibile che gli effetti possano essere più persistenti”.

Borse, soffre Piazza Affari

Per il secondo giorno consecutivo Piazza Affari soffre arrivando a perdere il 6,61% mentre scriviamo poco dopo le 14. Ma non è solo la Borsa di Milano a perdere terreno, tutte le principali piazze di scambio stanno bruciando milioni di dollari all’indomani dell’avvio della politica di dazi applicata dall’amministrazione Trump che ha appena annunciato un’ulteriore stretta anche su microchip e farmaci.

Al momento continua a soffrire il comparto bancario: male anche Mps, Intesa e molti istituti popolari come Banco Bpm, Bper e Popolare di Sondrio. Anche Tim segna un -5,5%. Una pioggia di vendite che sta interessando tutte le principali Borse europee che hanno aperto la seduta di stamane con segno negativo.

La maglia nera di Piazza Affari spetta ai titoli Iveco (-10,92%), Azimut (-10,5% e Leonardo (-10,5%). Molto male, in generale, il settore dell’industria. In controtendenza Amplifon (+1,02%) e Diasorin (+3,51).

Male le borse. Tonfo di Piazza Affari in chiusura

Borsa di Milano: tonfo di Piazza Affari, Ftse Mib -6,53%

Bankitalia taglia le stime del Pil

La Banca d’Italia (Bankitalia) taglia le stime sul Pil “soprattutto” per effetto “dell’inasprimento delle politiche commerciali”. Il +0,8% inizialmente previsto – a dicembre scorso – per il 2025 cala al +0,6%. Per il 2026 invece la stima di +1,1% scende a 0,8%. Per il 2027: da +0,9% a +0,7%.

Bankitalia sottolinea che il metodo dà stime su dati destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative. Senza questa correzione il Pil crescerebbe dello 0,5% nel 2025. Dello 0,9% nel 2026. Del 0,7% nel 2027.

Borse, l’Europa continua ad andare male

L’Europa ha visto “bruciare” oggi altri 819 miliardi di euro.

Ieri sfumati 2.500 miliardi di dollari

Ieri i mercati hanno lasciato sul terreno la cifra record di 2500 miliardi di dollari, in assoluto la perdita giornaliera più importante mai registrata dai tempi tempi della pandemia, esattamente da marzo 2020. Secondo il numero uno della Casa Bianca si tratta però di una tempesta passeggera destinata a svanire nell’arco di poco tempo dopo la quale ci sarà addirittura un boom in termini di crescita interna. Parole che non forniscono rassicurazioni alcune in considerazione dell’imprecisione con cui sono stati calcolati i presunti danni che l’Europa avrebbe inflitto agli USA prima dell’applicazione dei dazi.

Chissà come la pensano gli amici miliardari di Trump – i 500 più ricchi al mondo per l’esattezza, tra cui quindi anche Elon Musk – che solo hanno perso in due giorni 485 miliardi di dollari a seguito del tracollo dei mercati.

Borse, Wall Street continua a perdere

Ma in tutto questo, il paradosso è che a soffrire di più è proprio Wall Street che dall’insediamento di Trump ha perso la bellezza di 10 punti percentuale, seguita a stretto giro dalla Borsa di Tokyo. Già da diverse settimane, per esempio. molti fondi hanno deciso di abbandonare il NYSE in favore dell’Europa, dove si sta scommettendo su difesa e infrastrutture.

La Cina risponde a Trump: contro dazi del 34% e ricorso al Wto

Nel frattempo la Cina non è rimasta a guardare (e subire) ma ha annunciato dei contro dazi del 34% nei confronti degli USA, oltre a un rincorso presso il World Trade Organization, l’Organizzazione mondiale del Commercio per quanto riguarda le proprie esportazioni verso gli Stati Uniti.

Negli Usa a marzo crescono i posti di lavoro

Nonostante il caos delle Borse mondiali e la grande preoccupazione (anche degli americani stessi) dopo i dazi reciproci voluti dal tycoon, la crescita occupazionale negli Usa – nel mese di marzo – è molto forte. Lo rivela il “The New York Times”.

Si legge nel celebre quotidiano americano: +228.000 posti di lavoro a marzo negli Usa. Molti più di quelli inizialmente previsti (anche prima del “Trump bis”). “I datori di lavoro statunitensi hanno accelerato le assunzioni a marzo” scrive il “The New York Times”. Ma bisogna fare attenzione: infatti anche alcuni dati suggeriscono debolezze nel mercato del lavoro statunitense. Bisognerà vedere quale sarà l’impatto delle politiche economiche dell’amministrazione Trump.

Per quanto riguarda i posti di lavoro del mese scorso, si sono quindi aggiunti 228.000 posti di lavoro. Lo riferisce il Dipartimento del Lavoro statunitense. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,2% (era 4,1%).

In testa a questa speciale “classifica” ci sono l’assistenza sanitaria e l’assistenza sociale che guidano l’aumento dei posti di lavoro con un +78.000. Molto bene anche il commercio al dettaglio e i trasporti.

Calo invece nei posti di lavoro federali: la forza lavoro è infatti diminuita di 4.000 posti di lavoro nel solo mese di marzo.

di Ilaria Cuzzolin

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