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Il governo e Stellantis si parlano, ma intanto l’indotto licenzia

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Dura da diversi giorni il presidio permanente di Trasnova, azienda della logistica che vede sfumare la commessa al 31 dicembre con Stellantis

Stellantis

Il governo e Stellantis si parlano, ma intanto l’indotto licenzia

Dura da diversi giorni il presidio permanente di Trasnova, azienda della logistica che vede sfumare la commessa al 31 dicembre con Stellantis

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Il governo e Stellantis si parlano, ma intanto l’indotto licenzia

Dura da diversi giorni il presidio permanente di Trasnova, azienda della logistica che vede sfumare la commessa al 31 dicembre con Stellantis

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Lettera di licenziamento per 97 dipendenti, ritenuti esuberi per le attività produttive dell’azienda. E posto a rischio per altri 250 lavoratori dell’indotto. Dura da diversi giorni il presidio permanente di Trasnova, azienda della logistica che vede sfumare la commessa al 31 dicembre con Stellantis. Ed è arrivato il licenziamento anche per 101 dipendenti su 115 dell’azienda Logitech, che opera nel perimetro di Stellantis a Melfi, Cassino e Pomigliano d’Arco. Quasi 200 operai spediti a casa in pochi giorni, l’opera di smantellamento della multinazionale continua e a poco sta servendo sinora il blocco dei dipendenti Trasnova che hanno impedito l’ingresso dei tir diretti allo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, che è uno dei quattro impianti interessati dalla conclusione della commessa, assieme a Melfi, Mirafiori (per loro scatta la deadline a marzo 2025) e Cassino. Martedì 10 dicembre è previsto un tavolo sulla vertenza Trasnova al Mimit, un altro è stato annunciato dalla Regione Campania. Tavoli, discussioni, concertazioni, ma restano i fatti: Stellantis non muove un dito, il suo disegno è evidente, plateale: il dramma è tutto per i dipendenti dell’indotto che sono “ingaggiati” attraverso la formula della somministrazione del lavoro. All’orizzonte c’è la Naspi, un destino che toccherà tanti: l’articolo 10 del ddl Lavoro estende infatti “le possibilità di esenzione alle limitazioni quantitative stabilite per i rapporti di lavoro a termine anche ai contratti di somministrazione”. Insomma, tutti interinali e tutele poche.

Su Trasnova, sono passati a Pomigliano d’Arco per manifestare la vicinanza agli operai sia Giuseppe Conte che Elly Schlein (che si è vista inneggiare Landini davanti agli occhi da lavoratori e dai sindacalisti della Fiom), è stato acclamato il segretario della Cgil, Maurizio Landini e continuano gli appelli inutili a John Elkann di venire a riferire in Parlamento – il patron di Stellantis se ne guarda bene, forse andrà prima al Mimit, forse -, anzi si fa a gara a chi avrebbe invocato prima alla Camere il numero uno della multinazionale. Insomma, è tutto un tiramolla, tra le sacrosante rivendicazioni dei lavoratori, l’operoso silenzio con licenziamenti in serie di Stellantis negli stabilimenti italiani e l’incapacità generale della politica italiana, nella complessa situazione Ue sull’automotive, di iniziare a dare risposte vere, serie alle specifici impedimenti in Italia, tipo come intervenire sui costi dell’energia che portano a raddoppiare il costo di produzione e anche di mantenimento da parte dei consumatori di una vettura elettrica. Pare che questo tema sia stato al centro di un colloquio nelle ultime ore tra Elkann e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Staremo a vedere. Il teatrino continua, gli spettatori a sedere sono tanti, troppi. Compresi i lavoratori, gli unici senza peccato.

di Nicola Sellitti

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