La riscossa nel 2022
I dati Ocse confermano una grande fiducia per il turismo italiano nel 2022. Adesso serve farsi trovare pronti per regalare un’esperienza memorabile a chi sceglie il Belpaese.
| Economia
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I dati Ocse confermano una grande fiducia per il turismo italiano nel 2022. Adesso serve farsi trovare pronti per regalare un’esperienza memorabile a chi sceglie il Belpaese.
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I dati Ocse confermano una grande fiducia per il turismo italiano nel 2022. Adesso serve farsi trovare pronti per regalare un’esperienza memorabile a chi sceglie il Belpaese.
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I dati Ocse confermano una grande fiducia per il turismo italiano nel 2022. Adesso serve farsi trovare pronti per regalare un’esperienza memorabile a chi sceglie il Belpaese.
I lavoratori nel comparto del turismo in Italia sono circa 1,6 milioni, il 7% del totale di 23 milioni di lavoratori. Nel suo complesso il turismo vale ben il 13% del Pil e, come noto, è stato fortemente danneggiato dalla pandemia, con cali superiori al 70% dei flussi internazionali nel 2020 e nel 2021 rispetto al 2019.
Nel 2021 ci sono stati miglioramenti dovuti al contenimento della diffusione del Covid e alla crescita del turismo di prossimità. In particolare, le destinazioni mare, montagna, laghi sono andate meglio delle città, penalizzate dalle restrizioni del turismo internazionale di lungo raggio e dal calo drastico del turismo d’affari, sostituito in gran parte dalle videoconferenze.
Il settore nel 2022 potrebbe essere protagonista della ripresa economica del Paese; infatti, l’Italia risulta in cima alle ricerche nel canale Ota (Online travel agencies). Incide su questa propensione da un lato la voglia di tornare a viaggiare e dall’altro l’eccellenza italiana in fatto di bellezze naturali, artistiche, di qualità enogastronomica ma anche di sicurezza sanitaria che crea fiducia e predisposizione al viaggio.
Le aree di miglioramento sono le infrastrutture e i servizi. In pratica la domanda di mercato richiede maggiore spazio, vacanze all’aperto, esperienze di qualità, attenzione alla sostenibilità e alla sicurezza. Un approfondimento merita il segmento del turismo di élite, che genera il 15% del fatturato del settore alberghiero e il 25% della spesa turistica totale. I turisti internazionali di questo segmento spendono nel nostro Paese 25 miliardi di euro, di cui 7 per alloggio, 2 per ristorazione, 14 per visite e shopping.
Con le riaperture ripartirà il turismo straniero d’affari e di élite, responsabile dell’80% degli acquisti pre Covid nel luxury in Italia, e sappiamo quante aziende italiane eccellenti operino nella moda e negli accessori. L’Italia è una meta desiderata dalle famiglie straniere ad alto reddito e comincia a esserlo anche per molti millennial e giovani della generazione z, perché questi ultimi condividono le loro esperienze sui social e l’Italia in questo senso risulta per loro molto appealing.
Le previsioni positive sono confermate anche dall’Ocse, che stima un 2022 già in linea con il 2019, quando abbiamo avuto 64 milioni di arrivi. Senza contare che molti italiani rimarranno in vacanza in Italia. Secondo i dati dell’International Air Transport Association nel settore aereo i passeggeri nel 2020 sono scesi da 4,54 miliardi del 2019 a 1,81 ma nel 2021 sono stati 2,28 miliardi e nel 2022 sono previsti 3,43 miliardi di viaggiatori.
Insomma, i segnali sono chiari, le previsioni anche. In questo contesto la voglia d’Italia è tanta, dobbiamo sfruttare al massimo la ripartenza e il gradimento di cui godiamo nei sondaggi e nelle ricerche online, facendoci trovare in pole position, preparandoci ad accogliere turisti da tutto il mondo desiderosi di un’esperienza memorabile. Quale miglior marketing per un loro successivo ritorno e per convincere i loro amici e parenti? Nell’era della tecnologia, del big data e del digitale la soddisfazione del cliente e il passaparola rimangono i più potenti strumenti di marketing a disposizione di chi fa bene il proprio lavoro.
di Francesco Orlando
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