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UniCredit agita mercato e politica. Bpm assediata

L’offerta pubblica di scambio (OPS) su Banco BPM che UniCredit ha annunciato ieri, ha indirizzato i riflettori su un’operazione di M&A che potrebbe cambiare radicalmente il settore bancario Italiano

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UniCredit agita mercato e politica. Bpm assediata

L’offerta pubblica di scambio (OPS) su Banco BPM che UniCredit ha annunciato ieri, ha indirizzato i riflettori su un’operazione di M&A che potrebbe cambiare radicalmente il settore bancario Italiano

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UniCredit agita mercato e politica. Bpm assediata

L’offerta pubblica di scambio (OPS) su Banco BPM che UniCredit ha annunciato ieri, ha indirizzato i riflettori su un’operazione di M&A che potrebbe cambiare radicalmente il settore bancario Italiano

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L’offerta pubblica di scambio (OPS) su Banco BPM che UniCredit ha annunciato ieri, ha indirizzato i riflettori su un’operazione di M&A che potrebbe cambiare radicalmente il settore bancario Italiano

Pur non essendo stato un fulmine a ciel sereno, l’offerta pubblica di scambio (OPS) su Banco BPM che UniCredit ha annunciato ieri, ha indirizzato i riflettori su un’operazione di M&A che potrebbe cambiare radicalmente il settore bancario Italiano. UniCredit ha detto di voler valorizzare Banco BPM conferendo alle azioni di quest’ultima un premio dello 0,5% rispetto alla chiusura di venerdì 22 Novembre con un prezzo implicito di offerta poco inferiore a 6,66 euro per azione.

Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, ha descritto la manovra su Banco BPM come un’operazione strategica e non speculativa spingendosi a dire “Non credo che l’annuncio dell’OPS sia una grande sorpresa. Non avrebbe dovuto esserloneanche per Commerzbank (istituto tedesco che la banca italiana sta provando ad acquisire – NdR)”. Come di consueto, l’annuncio dell’OPS ha innescato reazioni a catena sul mercato. Il 24 Novembre, le azioni di Banco BPM hanno chiuso a 7 euros uperando i valori dell’OPS e continuando a salire anche in queste ore. Il prezzo delle azioni di Unicredit ha invece subito un calo di poco meno del 5%, a 36,28 euro, per presentarsi poi oggi in ripresa. Il titolo Commerzbank a Francoforte è invece sceso del 5% a 14,62 euro per azione. Banca MPS, convitato di pietra in questo intrigo Italo-tedesco, ha segnato un -2,2% a 5,80 euro.

Non è la prima volta che UniCredit prova ad acquisire Banco BPM, istituto che Piazza Gae Aulenti ritiene da sempre un obiettivo strategico, fa notare un banker di settore a La Ragione. “La tempistica dell’annuncio ha spiazzato il mercato. Entrambe le banche stanno infatti portando avanti transazioni impegnative e dall’esito non scontato. UniCredit sta tentando da un paio di mesi di acquisire Commerzbank, incontrando le resistenze del governo tedesco che a sua volta pone come condizione negoziale l’adesione dell’Italia al MES. Dal canto suo Banco BPM ha lanciato un’offerta pubblica di aquisto su Anima Holding (società di gestione patrimoniale quotata a Milano – NdR), e ha acquistato quote di Banca MPS lasciando sperare gli investitori e l’esecutivoin un matrimonio tra Milano e Siena. Orcel ha sicuramentesorpreso Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco BPM, che sta tessendo la tela per creare il terzo polo bancario. Tuttavia, come la quasi totalità degli analisti, ritengo che l’attuale offerta di UniCredit sia bassa e da qui potrebbero scaturire rilanci per convincere gli azionisti di Banco BPM. Quasi sicuramente Orcel si concentrerà sul fronte Italiano. L’acquisizione di Commerzbank dipende infatti da variabili di natura finanziaria e politica. Da un punto di vista industriale, un’eventuale fusione traUniCredit e Banco BPM sprigionerebbe sinergie rilevanti tra il ruolo sistemico ed internazionale della prima e le forti radici locali e nel mid market della seconda consentendo una razionalizzazione dei costi e un miglior utilizzo delle risorse. Il parere dei sindacati che in BPM hanno ancora un certo peso resta quindi uno dei nodi da sciogliere. Inoltre non so come il Governo Meloni valuterà quest’operazione (dopo i forti mal di pancia di ieri, ndr). Riterrà di dover ostacolare con la golden power un’acquisizione di una storica banca italiana da parte di un player internazionale quale oggi è UniCredit? Sosterrà la nascita di un campione nazionale? Che ne sarà di Banca MPS? Al momento gli investitori hanno espresso perplessità sul prezzo del deal, ma presto vorranno risposte anche a questi interrogativi. L’autorità antitrust potrebbe inoltre aggiungere i suoi rilievi qualora ravvisasse pericoli di cartellizzazione del credito in Italia.”

di Ruben Salva

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