Wurstel targati Volkswagen
In un periodo in cui l’industria automobilistica sta attraversando un momento di difficoltà, la Volkswagen trova un motivo insolito per festeggiare

Wurstel targati Volkswagen
In un periodo in cui l’industria automobilistica sta attraversando un momento di difficoltà, la Volkswagen trova un motivo insolito per festeggiare
Wurstel targati Volkswagen
In un periodo in cui l’industria automobilistica sta attraversando un momento di difficoltà, la Volkswagen trova un motivo insolito per festeggiare
In un periodo in cui l’industria automobilistica sta attraversando un momento di difficoltà, la Volkswagen trova un motivo insolito per festeggiare. Se negli anni Sessanta l’orgoglio dell’azienda era stato quello di essere riuscita a imporre il suo “Maggiolino” nell’ostico mercato americano, oggi a far gonfiare il petto dei dirigenti della casa automobilistica c’è ben altra motivazione. Le vendite record del suo currywurst.
Sì, avete letto bene. L’azienda tedesca non produce infatti soltanto auto ma anche wurstel. E a quanto pare con un successo attualmente superiore rispetto alle quattro ruote. Se da un lato le vendite di veicoli prodotti dal celebre marchio hanno subìto una contrazione del 2,3% tra il 2023 e il 2024, quelle delle salsicce hanno registrato un aumento di ben 200mila unità rispetto all’anno precedente. Nel 2024 sono stati venduti infatti oltre 8,5 milioni di currywurst, superando di gran lunga il numero di automobili immatricolate dalla stessa azienda.
Un record che può sembrare insolito, sebbene Volkswagen vanti una lunga tradizione nel settore alimentare. Il wurstel al curry viene infatti prodotto internamente dal 1973 ed è diventato nel tempo un autentico simbolo aziendale. Tanto da avere persino un suo codice identificativo ufficiale: 199 398 500 A. Distribuito inizialmente nel solo stabilimento di Wolfsburg. Oggi è presente sia nelle oltre 30 mense aziendali che in numerosi supermercati della Bassa Sassonia ed è un vero fenomeno di mercato.
La sua esplosione di popolarità è favorita dall’introduzione di nuove varianti. Una delle più apprezzate è la versione dedicata agli hot dog. Lanciata nel 2021 e capace di superare nel 2023 i due milioni di pezzi venduti. Anche durante la pandemia. Quando molte aziende hanno registrato cali nelle vendite, la salsiccia speziata targata Volkswagen ha mantenuto numeri impressionanti. Attestandosi su una media di 6,5 milioni di unità vendute.
Risultati straordinari che hanno spinto Gunnar Kilian, membro del consiglio di amministrazione del gruppo, ad affermare su LinkedIn che «non ci fermiamo qui. Il nostro prossimo colpo in fatto di currywurst è già in lavorazione».
Tuttavia non sempre i wurstel della celebre casa automobilistica hanno avuto vita facile. Nel 2021 la mensa aziendale di Wolfsburg (la stessa dov’erano state servite per la prima volta) decise di eliminare la carne dal proprio menu. Bandendo di conseguenza anche la salsiccia al curry. La scelta scatenò un acceso dibattito in Germania che coinvolse anche l’ex cancelliere Gerhard Schröder. L’ex membro del consiglio di sorveglianza della Volkswagen disse: «Se fossi ancora in azienda, una cosa del genere non sarebbe mai accaduta». Il malcontento fu tale che nel 2023 i vertici fecero marcia indietro, con tante scuse a tutti.
Lo scorso anno il profitto netto della società è crollato del 30%, con una flessione significativa soprattutto nel mercato cinese. In questo contesto di difficoltà, il successo della salsiccia al curry rappresenta una piccola ma significativa vittoria. Anzi, il trionfo di un’icona, di un simbolo della tradizione che resiste al tempo e alle mode. Qualcuno ritiene che questo possa essere il preludio a una nuova strategia aziendale più orientata al food. Difficile prevederlo. Ma di certo c’è che, a oggi, nel duello fra auto e salsicce a vincere sono loro: i currywurst. Perché i gusti in fatto di auto possono anche cambiare, ma l’appetito no: quello resta uguale.
di Stefano Faina e Silvio Napolitano
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