Zafferano Leprotto compie 60 anni
Zafferano Leprotto, leader dal 1963 della spezia gialla del buonumore, spegne le prime 60 candeline. Ne parliamo con il dott. Paolo Daperno, General Manager di Bonetti Spa
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Zafferano Leprotto compie 60 anni
Zafferano Leprotto, leader dal 1963 della spezia gialla del buonumore, spegne le prime 60 candeline. Ne parliamo con il dott. Paolo Daperno, General Manager di Bonetti Spa
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Zafferano Leprotto, leader dal 1963 della spezia gialla del buonumore, spegne le prime 60 candeline. Ne parliamo con il dott. Paolo Daperno, General Manager di Bonetti Spa
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Zafferano Leprotto, leader dal 1963 della spezia gialla del buonumore, spegne le prime 60 candeline. Ne parliamo con il dott. Paolo Daperno, General Manager di Bonetti Spa
Questa che stiamo per raccontarvi è una bella storia italiana: di qualità senza pari, di idee avveniristiche, di coraggio nello sfidare il mercato e conquistarlo. Stiamo parlando di Zafferano Leprotto che quest’anno festeggia i suoi primi sessant’anni di attività, in perfetto equilibro tra tradizione e innovazione.
Al centro lo zafferano, il re assoluto delle tavole dei milanesi e non solo, col suo sapore deciso e la sua polvere colore rosso vivo che trasforma i piatti magicamente in giallo. Protagonista sulle confezioni sin dal 1963 il simpatico Leprotto che si lecca i baffi davanti a un piatto di risotto fumante e diventato negli anni così iconico da essere esposto, nel 2019, al MOMA Design Store di New York tra i prodotti d’eccellenza del Made in Italy.
Lo stesso Leprotto tenuto orgogliosamente tra le mani del Direttore Generale, Paolo Daperno, che ci spiega: “Il Leprotto ha fatto la storia nel mondo dell’alimentazione e dell’esposizione in punto vendita. Negli anni ’60 veniva posizionato sulle bilance delle drogherie un Leprotto per esporre le bustine di zafferano: dipinto a mano con la testa dotata di molla, si muoveva ogni volta che si pesava qualcosa, e in questo modo attirava l’attenzione di grandi e piccini.
Un entusiasmo mai scemato per il proprio lavoro, lo stesso del 1963 quando “due giovanissimi imprenditori quali Mauro Bonetti e Sergio Mangini decidono di avviare un’azienda di produzione e confezionamento dello zafferano andando a fare la cosiddetta ‘lotta al leader’ offrendo un prodotto di qualità superiore. Tutti all’epoca li considerarono dei folli”.
Il coraggio, la passione e la professionalità ebbero la meglio. Il boom economico sullo sfondo, la qualità del prodotto e il design del Leprotto – nato dalla matita del già noto bozzettista nonché fratello di uno dei due fondatori, Giancarlo Mangini – conquistano i consumatori.
Alla fine degli anni ’60 Sergio Mangini avvicina il Leprotto anche al mondo dello sport, contribuendo all’arrivo del baseball in Italia sponsorizza do la prima squadra italiana, maschile e femminile. Personalizza le divise con il logo del brand e sostiene il primo torneo di softball femminile a Parma nel 1977. A partire dagli anni ’70, Zafferano Leprotto approda nelle tv lombarde con il primo sport pubblicitario e negli anni ’80 è tra i primi a pensare l’inserimento di ricette sul retro della confezione, costantemente aggiornate e non dispendiose in termini di tempo e costo. Gol.
“Volevano creare un prodotto di qualità superiore ma che comunicasse anche allegria. Lo zafferano è magia: polvere rossa che, mescolata all’acqua, trasforma ogni piatto in qualcosa di sorprendente per gusto, profumo e colore. Non solo risotto allo zafferano ma tante altre ricette dall’antipasto al dolce. C’è un forte valore simbolico in tutto questo. Il binomio qualità/comunicazione è sempre stato forte in azienda”.
Il fatto di essere iscritto al Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale del Ministero dello Sviluppo Economico è un altro motivo di grande orgoglio, ci confida Paolo Daperno ma il primo di tutti è “non aver mai deluso i nostri consumatori e aver perseguito sempre una qualità senza compromessi”.
La chiave del nostro successo è avere “una dedizione totale al prodotto e al lavoro sia di approvvigionamento delle materie prime sia di produzione grazie al nostro laboratorio interno. Noi facciamo zafferano, zafferano, zafferano. Nient’altro”, conclude il dott. Daperno.
di Raffaela Mercurio
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