Sofia mi ha scritto raccontandomi la storia della sua passione. Perché no, del suo sogno: vorrebbe scrivere, fare la giornalista. Una professione, come amo ripetere anche un ‘mestiere’, che mantiene intatto il suo fascino, a dispetto del tempo che passa, del mondo che cambia, della vorticosa evoluzione del rapporto fra chi dà e commenta le notizie e chi le legge.

Sofia, esattamente come alla sua età facemmo io e tantissimi dei miei amici e colleghi, ha chiesto in giro. Si è rivolta a persone più esperte di lei per capire cosa fosse giusto fare è ricevere dei consigli utili a coltivare questa passione. La risposta, non certo una novità, me la sentii dare anch’io più o meno negli stessi termini, è stata: ‘lascia stare, non perdere tempo con sogni irrealizzabili’.

Invece, il primo passo è stato fatto: il pezzo di Sofia Sonnino oggi è su La Ragione, al fianco di quelli di editorialisti apprezzati, stimati e di lungo corso come Davide Giacalone e di colleghi che hanno diretto quotidiani nazionali per anni, come Giancarlo Padovan, che ha fatto il suo esordio proprio oggi con noi. Nello stesso giorno di Sofia, perché su La Ragione c’è spazio per chiunque abbia talento e amore per il giornalismo.

La sua riflessione sul senso di abbandono provato dagli studenti nei mesi della pandemia e della Dad, che vi invitiamo a leggere e commentare, è cruda. Preziosa nella sua sincerità senza filtri da diciottenne, amara per gli adulti che abbiano ancora voglia di porsi delle domande.

Il problema che Sofia ha colto e noi abbiamo voluto portare alla vostra attenzione è che troppi ‘grandi’ hanno smesso di affrontare gli interrogativi più scomodi, per dare solo risposte stereotipate.
A quegli adulti, i sogni dei ragazzi danno fastidio, perché ricordano il fallimento dei propri.

di Fulvio Giuliani