
L’agricoltura è una risorsa insostituibile
L’agricoltura è una risorsa insostituibile
L’agricoltura è una risorsa insostituibile
Senza eccedere nel mito della battaglia del grano (con Mussolini a dorso nudo che dava il via alla trebbiatura nazionale), nell’Italia 2021 che sta ripartendo bene in economia è il caso di preoccuparsi dell’agricoltura. Il perché lo ha spiegato la Coldiretti: in dieci anni l’Italia ha perso il 28% delle sue campagne. Più di un terreno su quattro. In termini produttivi i numeri sono forse ancora più sconfortanti visto che in un decennio sono venuti meno oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli, con le perdite più significative nel settore dei cereali e degli ortaggi, seguiti dai foraggi per l’alimentazione degli animali, dai frutteti, dai vigneti e dagli oliveti.
Intendiamoci, a destare preoccupazione non deve certo essere l’idea (anche quella fascista) di un’autarchia ovvero di un’autosufficienza alimentare italiana bensì la crisi che rischia uno dei nostri settori produttivi più importanti. Dopo la meccanica, vero traino alle esportazioni, in Italia l’alimentare va infatti fortissimo e ha radici nelle produzioni e negli allevamenti. Una forza economica da tutelare. Anche per questo occorre fare attenzione alla possibilità che – per contrastare il caro bollette di oltre il 60% – il governo possa decidere di togliere a questo settore le agevolazioni sul caro bolletta per la parte ritenuta inquinante. Considerando pure la perdita delle campagne, sarebbe un altro colpo che potrebbe mettere in ginocchio una parte vitalissima della nostra economia. Come sempre, le cose vanno guardate nel loro insieme.
di Massimiliano Lenzi


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