A Taranto assedio, contestazioni e minacce degli ambientalisti anti-Ilva. Si dimette il sindaco Piero Bitetti
Caos a Taranto. Dopo solo circa 50 giorni dalla sua elezione (17 giugno 2025), il sindaco Piero Bitetti rassegna le dimissioni

A Taranto assedio, contestazioni e minacce degli ambientalisti anti-Ilva. Si dimette il sindaco Piero Bitetti
Caos a Taranto. Dopo solo circa 50 giorni dalla sua elezione (17 giugno 2025), il sindaco Piero Bitetti rassegna le dimissioni
A Taranto assedio, contestazioni e minacce degli ambientalisti anti-Ilva. Si dimette il sindaco Piero Bitetti
Caos a Taranto. Dopo solo circa 50 giorni dalla sua elezione (17 giugno 2025), il sindaco Piero Bitetti rassegna le dimissioni
Caos a Taranto. Dopo solo circa 50 giorni dalla sua elezione (17 giugno 2025), il sindaco Piero Bitetti rassegna le dimissioni. Nella lettera depositata al protocollo, si parla di una condizione di “inagibilità politica”.
La decisione arriva dopo le numerose e forti contestazioni – accompagnate da gravissime minacce – che Bitetti ha ricevuto da parte di molti cittadini e associazioni ambientaliste, al termine di un incontro in cui si è parlato del futuro dell’ex Ilva.
Alla fine di tale confronto – che anticipava il Consiglio comunale monotematico del prossimo 30 luglio – riguardante in particolare l’accordo di decarbonizzazione proposto dal Governo, molti manifestanti hanno bloccato il passaggio all’uscita a Bitetti.
Fra tensioni, grida e minacce, in molti urlavano: “Assassini, assassini!”.
Bitetti, poco dopo, è costretto a rientrare in Municipio per motivi di sicurezza.
“Abbiate rispetto delle nostre lacune. Stiamo prendendo appunti per capire ogni aspetto di questa vertenza così complessa. Siamo qui per difendere il territorio. Io non ho passato una sola notte dal 17 giugno, giorno della mia proclamazione, senza pensare all’ex Ilva. La prima bozza di accordo ci è stata inviata il 18 giugno con richiesta di approvazione in 48 ore. Abbiamo detto che i 13 anni di transizione proposti sono troppi. Serve una direzione più rispettosa”. Sono le parole che aveva pronunciato durante l’incontro Bitetti che aveva poi dato disponibilità a incontrare i rappresentanti delle associazioni la mattina seguente.
Ma non c’è stato niente da fare per Bitetti. Il dialogo è apparso, sin da subito, impossibile.
“Difendere il diritto alla vita!” ripetevano le associazioni a Bitetti.
Ma fra richieste con toni (più o meno) pacati si è arrivati poi anche a vere e proprie minacce.
Infine, la scelta: Bitetti si dimette.
Ora c’è il rischio di un vero e proprio “vuoto istituzionale” dopo le dimissioni di Bitetti.
In gioco c’è il futuro di Taranto, immersa in un vero e proprio “terremoto istituzionale”. Ancora una volta.
Come previsto dalla legge, Bitetti ha ora 20 giorni di tempo per confermare o ritirare le dimissioni.
di Mario Catania
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