Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Berlusconi terremota l’allenza

|
Le uscite di Berlusconi, lo scoop de ‘La Presse’ sul riallacciato rapporto con il criminale Putin: la missione del Cavaliere è disintegrare la pace con Giorgia Meloni ancor prima dell’inizio del suo nuovo Governo.

Berlusconi terremota l’allenza

Le uscite di Berlusconi, lo scoop de ‘La Presse’ sul riallacciato rapporto con il criminale Putin: la missione del Cavaliere è disintegrare la pace con Giorgia Meloni ancor prima dell’inizio del suo nuovo Governo.
|

Berlusconi terremota l’allenza

Le uscite di Berlusconi, lo scoop de ‘La Presse’ sul riallacciato rapporto con il criminale Putin: la missione del Cavaliere è disintegrare la pace con Giorgia Meloni ancor prima dell’inizio del suo nuovo Governo.
|
Sembra candid camera ma non lo è. Le uscite di Silvio Berlusconi, che disintegrano la “pace“ con Giorgia Meloni in meno di 24 ore, non sono uno scherzo e tanto meno un’improvvisata. Rispondono a un preciso piano di logoramento. Si può ragionare quanto si vuole sulle motivazioni psicologiche, prima ancora che politiche, dietro questo Vietnam lucidamente scelto dal leader di Forza Italia, ma la sostanza resta un’inquietante sequenza di messaggi al prossimo presidente del Consiglio. È come se dal giorno dell’avvio della XIX legislatura, il Cavaliere abbia voluto chiarire al capo della coalizione di non riconoscerlo come tale. È tutto qui e non basteranno le rituali e sempre più imbarazzate smentite di appunti o frasi a cambiare la realtà delle cose. Il governo nascerà – se nascerà – con questa gigantesca spada di Damocle sulla testa. Nella scelta di Silvio Berlusconi non c’è nulla di casuale, lo ripetiamo. Come nell’imbarazzante e sconfortante ragionamento su Putin. Bottiglie di vodka a parte, che sono di gran lunga il meglio di quanto abbiamo dovuto leggere e sentire (complimenti a La Presse per lo scoop), siamo pur sempre alle incredibili frasi e agli stessi concetti espressi in televisione a poche ore dal voto. Allora, da Bruno Vespa, il dittatore di Mosca era quello che voleva solo mettere “persone perbene“ al governo in Ucraina, ieri “sono stati riallacciati i rapporti” con un politico “dolcissimo e che voleva la pace“. Roba da non crederci. In un pazzesco gioco di sponde con il nuovo presidente della Camera Lorenzo Fontana, impegnato a ribadire la sua idea da sempre contraria alle sanzioni alla Russia, ci si chiede per quale misterioso motivo dall’estero non dovrebbero guardarci con gli occhi sgranati e farsi più di una domanda sull’affidabilità dell’Italia. Lo sconcerto e la frustrazione di Giorgia Meloni sono il minimo, davanti a questo circo.
Oggi ci diranno che abbiamo sognato e che era tutta colpa nostra – i soliti giornalisti impiccioni e pettegoli – ma la (triste) realtà è sotto gli occhi di tutti.
di Fulvio Giuliani

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

23 Luglio 2025
Eccola qui la frittata fatta sulla battigia, bagnata da una risacca continua e immobile. Sì, stiam…
23 Luglio 2025
La riforma della giustizia passa al Senato. In autunno sono previste le letture confermative. Il r…
22 Luglio 2025
“Vi devo dare una comunicazione”. Inizia con queste parole il video pubblicato sui suoi propri pro…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI