Calabria, l’astensione e la fine del campo largo
In Calabria Roberto Occhiuto è stato (trionfalmente) rieletto e dovrebbe essere sufficiente per chiudere la gnagnera del ‘campo largo’

Calabria, l’astensione e la fine del campo largo
In Calabria Roberto Occhiuto è stato (trionfalmente) rieletto e dovrebbe essere sufficiente per chiudere la gnagnera del ‘campo largo’
Calabria, l’astensione e la fine del campo largo
In Calabria Roberto Occhiuto è stato (trionfalmente) rieletto e dovrebbe essere sufficiente per chiudere la gnagnera del ‘campo largo’
In Calabria Roberto Occhiuto è stato (trionfalmente) rieletto. Non è stato assolto. Si dimise protestando contro un’inchiesta della Procura di Catanzaro, ma gli elettori non hanno competenze giurisdizionali. Pasquale Tridico è stato (sonoramente) sconfitto. Aveva promesso tutto a tutti, ma il clientelismo immaginario genera elettori immaginari.
Dovrebbe essere sufficiente per chiudere la gnagnera del ‘campo largo’ e dell’illusione che candidando un pentastellato si prendano oggi i voti pentastellati di ieri. Ma andrà diversamente: Campania, Puglia e Toscana alimenteranno ancora l’abbaglio.
Nei fatti le Regioni sono divenute macchine di potere e spesa sanitaria. Chi le amministra si consolida. Tanto che in un mondo senza veri leader si discusse sulla possibilità di candidare sempre gli stessi presidenti.
Infine gli elettori: non ci sono. Non si riassorbe l’astensione perché non c’è politica assorbente, ma tifoserie contrapposte. In quanto ai cortei, si ha l’impressione che chi marcia non voti.
di Davide Giacalone
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- Tag: politica
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