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Calenda e Renzi: ci eravamo tanto amati?

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Il Terzo Polo sembra sul punto di rottura definitivo, con Matteo Renzi e Carlo Calenda sempre più lontani politicamente e personalmente

Calenda e Renzi: ci eravamo tanto amati?

Il Terzo Polo sembra sul punto di rottura definitivo, con Matteo Renzi e Carlo Calenda sempre più lontani politicamente e personalmente
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Calenda e Renzi: ci eravamo tanto amati?

Il Terzo Polo sembra sul punto di rottura definitivo, con Matteo Renzi e Carlo Calenda sempre più lontani politicamente e personalmente
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Posizioni ormai inconciliabili. Una ricomposizione? A questo punto di vorrebbe un miracolo“: con queste parole il leader di Italia viva, Matteo Renzi, e quello di Azione, Carlo Calenda, hanno voluto far sapere al mondo che il Terzo Polo è ormai da considerarsi una breve parentesi della politica italiana. Forse. Questa settimana è andata in scena l’ennesima bagarre di botta e risposta sui social tra i due, con scambi di accuse tipici di due coniugi in crisi ancor prima del matrimonio ufficiale. In questo caso, il congresso di cui si discute da tempo che dovrebbe portare (avrebbe dovuto, ormai…) ad una fusione fra i due movimenti. “Quando si decide di sposarsi bisogna essere in due, a questo punto da Matteo servirebbe un chiarimento radicale“, fanno sapere da Azione ma Italia viva ribatte: “È stato Carlo a voler rompere, Renzi ha dato tutta la sua disponibilità a discutere”. Che i due non fossero così tanto complementari era già noto dall’inizio, da quando Calenda ricopriva il ruolo di ministro allo Sviluppo nel governo Renzi e non mancava nessuna occasione per polemizzare anche sui dossier più delicati. Fonti interne parlano di una rottura senza ripensamenti dopo la decisione di Matteo Renzi di assumere, dal prossimo 3 maggio, la direzione de Il Riformista. Calenda pare non l’abbia presa benissimo, invitando l’ex premier a fare chiarezza su cosa voglia diventare da grande: politico o giornalista? La medesima posizione è stata sottolineata dal capogruppo di Azione alla Camera, Matteo Richetti: “Deve decidere se fare politica o informazione”. Ad un passo dal matrimonio, dunque, la fuga. E come da tradizione, anche i soldi avrebbero avuto la loro parte. Nello scambio di bozze sul percorso da intraprendere per arrivare al partito unico, non era previsto lo scioglimento di Italia viva, partito di cui Matteo Renzi è presidente e con un tesoretto incassato nel 2022 di quasi un milione grazie al 2 x mille e che sarebbe totalmente assorbito dal salvadanaio di Azione calendiana di circa 1,2 milioni. “Perché rinunciare al nostro contenitore?”, è l’interrogativo di Renci&co. Calenda smentisce, Renzi tergiversa. Siamo certi che questo matrimonio s’ha da fare? di Raffaela Mercurio 

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