Donna contro donna: Elly Schlein
| Politica
La vittoria di Elly Schlein alle primarie del PD e la pioggia di critiche e insulti tutti al femminili: simbolo di un retaggio culturale difficile da cambiare

Donna contro donna: Elly Schlein
La vittoria di Elly Schlein alle primarie del PD e la pioggia di critiche e insulti tutti al femminili: simbolo di un retaggio culturale difficile da cambiare
| Politica
Donna contro donna: Elly Schlein
La vittoria di Elly Schlein alle primarie del PD e la pioggia di critiche e insulti tutti al femminili: simbolo di un retaggio culturale difficile da cambiare
| Politica
AUTORE: Raffaela Mercurio
Una giornata memorabile per Elly Schlein. In nemmeno 24 ore non solo ha ribaltato ogni pronostico diventando la prima segretaria donna del Partito Democratico ma anche conquistato una lunga lista di “complimenti” sui social per lo più diretti ad associare la sua persona ad una serie di sosia.
Si parte dal più banale “somiglia a Marylin Manson” ai più originali “sembra il cantante dei Tazenda” oppure “Alvaro Vitali con parrucca”. Per evitare fraintendimenti qualcuno ha proprio commentato con “chi è sto’ mostro?” domandando al PD se avessero qualcuna “mediamente guardabile”. Infine, c’è chi ha pensato semplicemente di augurarle buona fortuna: “Congratulazioni Pippo Franco”.
Era meno di un mese fa quando ci domandavamo se fosse ancora necessario il ruolo di co-conduttrice e valletta sanremese, di dialoghi impegnati sui diritti, sul maschilismo, sul patriarcato, sulla voce delle donne che devono farsi forti. Al pari di un uomo. Con gran stupore (o forse no), in quell’occasione proprio il mondo femminile si è dimostrato più contrariato, sottolineando un eccesso di melensa retorica. Seguendo questo ragionamento dunque non sorprende che la maggior parte degli omaggi ed elogi alla Schlein provengano proprio da donne.
Volevamo lasciarci alle spalle il luogo comune della donna contro la donna e di critiche estetiche che nulla aggiungono e tutto tolgono, compreso le parole. Lungi dal dare giudizi positivi o negativi all’operato o alle idee della Schlein, viene naturale chiedersi quando le donne (o noi donne?) comprenderanno che il primo cambiamento parte proprio da noi stesse e dall’essere capaci di dissociarsi dalla banale trappola del giudizio affrettato basato quasi sempre più sull’estetica che sul merito. Un certo Mahatma Gandhi disse: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Possiamo ascoltarlo anche se era un uomo?
di Raffaela Mercurio
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

A Taranto assedio, contestazioni e minacce degli ambientalisti anti-Ilva. Si dimette il sindaco Piero Bitetti
29 Luglio 2025
Caos a Taranto. Dopo solo circa 50 giorni dalla sua elezione (17 giugno 2025), il sindaco Piero Bi…

Meloni e la copertina di Time
26 Luglio 2025
La copertina su Time della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è indiscutibilmente un riconosc…

Inchiesta urbanistica a Milano, gli interrogatori. Tancredi: “Ho sempre agito nell’interesse del Comune”. Catella scrive agli stakeholder. Marinoni non risponde al gip, il suo legale: “Nessun sistema corruttivo”
23 Luglio 2025
Davanti al giudice i 6 indagati nell’inchiesta urbanistica a Milano per i quali la Procura ha chie…

Balneari e la frittata sulla battigia
23 Luglio 2025
Eccola qui la frittata fatta sulla battigia, bagnata da una risacca continua e immobile. Sì, stiam…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.