
Draghi e il viaggio in USA
Il viaggio di Mario Draghi previsto negli Stati Uniti a pochi giorni dalle elezioni politiche italiane del 25 settembre.
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Draghi e il viaggio in USA
Il viaggio di Mario Draghi previsto negli Stati Uniti a pochi giorni dalle elezioni politiche italiane del 25 settembre.
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Draghi e il viaggio in USA
Il viaggio di Mario Draghi previsto negli Stati Uniti a pochi giorni dalle elezioni politiche italiane del 25 settembre.
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Il viaggio di Mario Draghi previsto negli Stati Uniti a pochi giorni dalle elezioni politiche italiane del 25 settembre.
Mario Draghi volerà negli Stati Uniti pochi giorni prima delle elezioni politiche italiane del 25 settembre. L’occasione del viaggio americano del presidente del Consiglio è data dalla sua partecipazione all’Assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a New York. La notizia è rilevante per diversi aspetti, a cominciare dalla temporalità.
Il viaggio in Usa di Draghi a pochi giorni dalle elezioni politiche rappresenta infatti una sottolineatura del perimetro atlantista italiano, della scelta di schierarsi senza tentennamenti con l’Ucraina e contro l’invasione russa e, in conseguenza della guerra cominciata da Putin, di ridisegnare i rapporti economici e geopolitici.
Di questa strategia Draghi è stato il perno (occupandosi pure della rivoluzione copernicana nella politica energetica, italiana ed europea, nell’affrancamento dal gas russo) e anche chi salirà a Palazzo Chigi dopo di lui non potrà certo cambiare linea.
Negli Usa il nostro presidente del Consiglio vedrà probabilmente anche personalità del mondo politico ed economico e non è escluso che possa avere pure un incontro con il presidente statunitense Joe Biden. Se Silvio Berlusconi, ai tempi in cui era alla guida del governo, non perdeva occasione per sottolineare la sua diplomazia degli affetti in politica estera, ebbene Draghi ha dalla propria la diplomazia delle relazioni e delle competenze, che gli consente con una certa facilità di parlare praticamente con chiunque. Gli basta alzare il telefono: «Hello, I’m Mario».
Di Massimiliano Lenzi
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