
Draghi, un italiano a New York
Nel suo viaggio a New York, Mario Draghi non sbarca da capo del Governo in scadenza ma da leader politico capace di spalancare le porte ad un’Italia che sta con l’America.
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Draghi, un italiano a New York
Nel suo viaggio a New York, Mario Draghi non sbarca da capo del Governo in scadenza ma da leader politico capace di spalancare le porte ad un’Italia che sta con l’America.
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Draghi, un italiano a New York
Nel suo viaggio a New York, Mario Draghi non sbarca da capo del Governo in scadenza ma da leader politico capace di spalancare le porte ad un’Italia che sta con l’America.
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Nel suo viaggio a New York, Mario Draghi non sbarca da capo del Governo in scadenza ma da leader politico capace di spalancare le porte ad un’Italia che sta con l’America.
Un italiano a New York. Nel viaggio negli Stati Uniti del presidente del Consiglio italiano uscente, alla vigilia delle elezioni politiche nel Belpaese che si terranno domenica prossima, c’è qualcosa di più d’una semplice trasferta americana. Mario Draghi sbarca negli Usa non da capo del Governo in scadenza bensì da leader politico che è andato costruendo, in questi mesi, la nuova politica estera italiana. Senza tentennamenti.
Ha sgombrato il campo da alcuni innamoramenti del recente passato – di destra e di sinistra (ma pure di centro) – verso Vladimir Putin o verso la Cina di Xi Jinping e ha spalancato le porte a un’Italia che sta con l’America. Senza se e senza ma. La guerra in Ucraina scatenata dai russi nei fatti ha segnato uno spartiacque non reversibile nei rapporti geopolitici di Roma verso il resto del mondo.
Uno spartiacque dove la scelta atlantista è lo zenit mentre il resto son fregnacce. Oggi Draghi parlerà alle Nazioni Unite, uno dei momenti del suo viaggio oltreoceano. Più delle scadenze legate agli impegni, ciò che conta nella politica estera di Draghi sono peraltro i fondamentali. Sull’Ucraina: stare con Kiev e contro Putin. Sul gas: spingere per il tetto comune europeo al prezzo e contro ogni cedimento alla Russia. Sul Mediterraneo: scommettere sulla sfida di una Libia pacificata. Si chiama far politica.
Chi la pensasse diversamente oggi ha il dovere di dire cosa e come pensa. Un italiano a Mosca, se questa fosse una delle ipotesi in campo, sia chiaro che non è roba da… Draghi.
di Massimiliano Lenzi
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