Elezioni: prime reazioni dei leader di partito. Anche Mosca si congratula
Molte conferme e qualche sorpresa per queste elezioni 2022. Le prime dichiarazioni dei due “sconfitti” Salvini e Letta, la soddisfazione di Conte. Non sono mancati i commenti da lontano, uno su tutti quello che arriva direttamente dal Cremlino.
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Elezioni: prime reazioni dei leader di partito. Anche Mosca si congratula
Molte conferme e qualche sorpresa per queste elezioni 2022. Le prime dichiarazioni dei due “sconfitti” Salvini e Letta, la soddisfazione di Conte. Non sono mancati i commenti da lontano, uno su tutti quello che arriva direttamente dal Cremlino.
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Elezioni: prime reazioni dei leader di partito. Anche Mosca si congratula
Molte conferme e qualche sorpresa per queste elezioni 2022. Le prime dichiarazioni dei due “sconfitti” Salvini e Letta, la soddisfazione di Conte. Non sono mancati i commenti da lontano, uno su tutti quello che arriva direttamente dal Cremlino.
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Molte conferme e qualche sorpresa per queste elezioni 2022. Le prime dichiarazioni dei due “sconfitti” Salvini e Letta, la soddisfazione di Conte. Non sono mancati i commenti da lontano, uno su tutti quello che arriva direttamente dal Cremlino.
La schiacciante vittoria del centrodestra nella figura di Giorgia Meloni segna un vero cambio di rotta per il Paese. “L’Italia ha scelto noi e noi non la tradiremo. È il tempo della responsabilità, governeremo per tutti gli italiani”, ha dichiarato quella che con ogni probabilità sarà la prima donna in Italia a guidare il governo.
Se da un lato c’è la comprensibile soddisfazione della Meloni, dall’altro lato brucia la delusione di Matteo Salvini che pur “contento e affatto invidioso” – parole sue – dei risultati della collega non può ignorare il tonfo pesantissimo della sua Lega in questa tornata elettorale: “Quel 9% è sicuramente un dato che non soddisfa. Non ho lavorato per questo risultato, ma facciamo parte del governo e questo è quello che conta. La nostra intenzione è di portare quota 100 in Parlamento. Finalmente c’è un governo scelto dai cittadini, una maggioranza alla Camera e al Senato. A Giorgia Meloni faccio i miei complimenti, lavoreremo insieme e a lungo”. Sono in molti oggi a chiedere la testa del leader del Carroccio, ipotesi che però lui non prende lontanamente in considerazione, “anzi non vedo l’ora di mettermi al lavoro…perché se la Lega si mette a fare la Lega, non ce n’è più per nessuno!”.
Ammette invece la cocente sconfitta Enrico Letta che ha già manifestato l’intenzione di non ripresentarsi al prossimo Congresso del PD in veste di Segretario: “Credo che a una nuova generazione spetti adesso il compito di rilanciare il Partito Democratico nell’interesse dell’Italia e dell’Europa”. Il PD si conferma il secondo partito in Italia, con il 19% delle preferenze, ma evidentemente sotto le aspettative.
Per Silvio Berlusconi “Forza Italia” si conferma decisiva per il successo del centrodestra e determinante per la formazione del prossimo governo” ha dichiarato in un tweet.
Ampia soddisfazione invece per il Movimento 5 stelle, che diversamente da quanto ci si aspettava è riuscito a tenere botta, soprattutto grazie ai voti del Sud Italia e delle isole, dove si è svolta gran parte della campagna elettorale. Per Giuseppe Conte si tratta di una grande rimonta per il partito e lo stesso non nasconde la propria gioia per il risultato ottenuto: “Tutti ci davano una cifra in picchiata, ma il Movimento 5 Stelle ha compiuto una grande rimonta, perché tutti ci volevano fuori dal Parlamento”.
Quel che è certo è che si tratta di un risultato elettorale “storico”, come definito dal giornalista e commentatore politico Carlo Fusi, e lo è per tre motivi:
- vince la destra e questo cambia il panorama politico in profondità,
- il secondo motivo è che vince una donna, la prima presidente del Consiglio ed è un dato di novità tutt’altro che trascurabile.
- Il terzo motivo è che a votare è andato il 65% degli italiani, ciò vuol dire che c’è una disaffezione strutturale nei confronti della politica ed è un dato che al di là dei piagnistei dovrebbe preoccupare tutte le forze politiche.
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