Expo 2030, la debacle di Roma arriva da lontano
Tristemente inutile pensare che la pesante sconfitta di Roma nella corsa a Expo 2030 interessi a qualcuno, al di fuori della parrocchia politica
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Expo 2030, la debacle di Roma arriva da lontano
Tristemente inutile pensare che la pesante sconfitta di Roma nella corsa a Expo 2030 interessi a qualcuno, al di fuori della parrocchia politica
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Expo 2030, la debacle di Roma arriva da lontano
Tristemente inutile pensare che la pesante sconfitta di Roma nella corsa a Expo 2030 interessi a qualcuno, al di fuori della parrocchia politica
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Tristemente inutile pensare che la pesante sconfitta di Roma nella corsa a Expo 2030 interessi a qualcuno, al di fuori della parrocchia politica
Contro ogni logica, contro ogni senso comune, è tristemente inutile pensare che la pesante sconfitta della nostra capitale nella corsa a Expo 2030 – che ha visto trionfare la capitale Saudita Riyad e Roma finire mestamente terza e staccatissima – interessi a qualcuno, al di fuori della parrocchia politica.
Magari giusto per poter prendersi qualche rivincita di cortissimo respiro contro la maggioranza di governo, la Meloni trionfante e così andare…
Noi siamo fatti così: crediamo che i grandi eventi, le occasioni di crescita e di riqualificazione delle nostre città caschino dal pero. O dal melo, fate voi.
Pensiamo che le azioni, anche le più strampalate e sbagliate siano senza conseguenze, che non vengano notate e ricordate in giro per il mondo. Come se noi non fossimo l’Italia, una grande potenza industriale e il Paese della way of life, ma uno Staterello qualunque dimenticato in qualche angolo di continente.
Così, si pensa di poter sempre correre di rincorsa, affidarsi allo stellone, arruolare il generoso Jannik Sinner all’ultimissimo istante e pensare di sfangarla. La verità è che la clamorosa e cocente sconfitta di ieri ha tanti padri, anche se adesso staranno scappando tutti cercando un angolino buio dove non farsi notare. Non solo quelli che si sono presi lo schiaffo in faccia di ieri (119 a 17 voti è imbarazzante…), almeno non solo loro. Come dimenticare coloro che bruciarono incredibilmente Roma nella corsa alle Olimpiadi del 2024 che appariva già quasi vinta e che fu affossata dalla giunta pentastellata del sindaco Raggi in uno dei più clamorosi, inconcepibili, dannosi e ridicoli autogol della storia capitolina.
Quelle ferite non si rimarginano, il mondo ricorda, la diplomazia non dimentica. Non si sono fidati di noi, non si sono fidati di Roma. Roma, non so se rendiamo l’idea… ma possiamo dar loro torto, dopo che per anni abbiamo bombardato i media di roboanti dichiarazioni secondo le quali Olimpiadi, Expo, Mondiali, Europei e grandi eventi in generale erano solo delle “mangiatoie“?
Ve li ricordate quelli del ‘vaffaday’, vero? Adesso cercano di far perdere le loro tracce, di far dimenticare, ma non siamo tutti smemorati.
Fatevelo dire da chi ha vissuto Expo Milano 2015 per sei mesi in prima fila e il capoluogo lombardo spiccare il volo: Roma e l’Italia hanno perso un’occasione straordinaria. Unica, se ben sfruttata e cavalcata.
Bisognerebbe solo imparare la lezione, mettere la testa bassa e lavorare. Invece saranno polemiche, accuse incrociate, tempo perso in un teatrino ridicolo e fine a se stesso.
di Fulvio Giuliani
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