Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Fuga da X: The Guardian, Pelù ed Elio e le storie tese contro Musk

|

Dal The Guardian a Piero Pelù, fino ad Elio e le storie tese: sono in tanti ad abbandonare la piattaforma social

Elon Musk

Fuga da X: The Guardian, Pelù ed Elio e le storie tese contro Musk

Dal The Guardian a Piero Pelù, fino ad Elio e le storie tese: sono in tanti ad abbandonare la piattaforma social

|

Fuga da X: The Guardian, Pelù ed Elio e le storie tese contro Musk

Dal The Guardian a Piero Pelù, fino ad Elio e le storie tese: sono in tanti ad abbandonare la piattaforma social

|

Sembra lievitare la “protesta contro X” e il suo proprietario Elon Musk. Dal quotidiano inglese The Guardian al noto cantante italiano Piero Pelù, fino alla band Elio e le storie tese, sono in tanti ad abbandonare la piattaforma social. “Riteniamo che i benefici di stare su X siano adesso superati dagli aspetti negativi e che le risorse per promuovere il nostro giornalismo possano essere usate altrove”, così il giornale britannico in un lungo post d’addio pubblicato su X.

Già da tempo la testata britannica aveva denunciato l’indirizzamento verso destra della piattaforma di proprietà di Musk, che ha toccato l’apice con l’elezione di Donald Trump, oltre alle numerose fake news e teorie del complotto che ormai da tempo circolano sul social. “La campagna elettorale per le presidenziali americane è servita solo a sottolineare ciò che consideriamo da tempo – si legge nell’articolo – X è una piattaforma mediatica tossica e il suo proprietario, Elon Musk, è stato in grado di usare la sua influenza per plasmare il discorso politico”.

Una forte presa di posizione che ha superato i confini oltre la Manica, giungendo persino in Italia, dove il noto cantante italiano Piero Pelù si è lasciato andare ad uno sfogo senza censure sul suo profilo Instagram, in cui spiega le ragioni per cui ha deciso di abbandonare X.

Così anche per la band italiana Elio e le storie tese, che ha deciso di dire basta a X: “Riteniamo Elon Musk un pericolo per la democrazia e la libertà – scrivono sul loro ultimo post – non abbiamo intenzione di continuare a fare parte di una piattaforma di cui è proprietario e che utilizza spudoratamente per la sua orribile propaganda”.

Cosa succederà adesso? Questa nuova forma di “protesta 2.0” contagerà anche altri account, diventando una vera forma di opposizione, o sarà solamente uno spauracchio? Ai posteri l’ardua sentenza.

Di Claudia Burgio

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Medici, via i test ma i problemi restano

01 Aprile 2025
Di medici potremmo non averne più. La questione è la stessa da anni, non ci ricordiamo più nemme…

Hadja Lahbib, il kit Ue per la sopravvivenza è una cosa seria

31 Marzo 2025
Hadja Lahbib sorrideva come se stesse discorrendo di una crema solare o di un dentifricio. Invec…

Diplodazia, Meloni fra dazi e diplomazia

31 Marzo 2025
Meloni e le parole al “Financial Times”. Prova a barcamenarsi, rendendo barcamenante l’Italia. M…

Il Salva Milano non va più bene? Rifatelo. Subito

29 Marzo 2025
Abbiamo fatto diventare il “Salva Milano” una questione di maggioranza-opposizione. Se si è deci…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI