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Meloni dica stop!

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Le trattative interne alla coalizione di centrodestra sulla formazione del governo Meloni sono fisiologiche. Adesso però è arrivato il momento di mettere la parola fine, tocca al presidente in pectore trovare un punto di caduta accettabile e chiudere questa partita.

Meloni dica stop!

Le trattative interne alla coalizione di centrodestra sulla formazione del governo Meloni sono fisiologiche. Adesso però è arrivato il momento di mettere la parola fine, tocca al presidente in pectore trovare un punto di caduta accettabile e chiudere questa partita.
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Meloni dica stop!

Le trattative interne alla coalizione di centrodestra sulla formazione del governo Meloni sono fisiologiche. Adesso però è arrivato il momento di mettere la parola fine, tocca al presidente in pectore trovare un punto di caduta accettabile e chiudere questa partita.
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Una quota anche consistente di trattative, equilibrismi, tira e molla è fisiologica e comprensibile. Lo stesso totoministri ha una sua “dignità“ che nessuno vuole negare agli appassionati del genere, purché tutto questo non superi il livello di guardia. Considerati gli ossessivi richiami del prossimo presidente del Consiglio e dell’intera coalizione di centrodestra all’eccezionalità del momento, alla gravità della situazione, all’emergenza energetica e così via, sarebbe carino pur essere conseguenti. Trovare un punto di caduta accettabile allo sfibrante braccio di ferro fra alleati. Gli ultimi rumors danno Giorgia Meloni intenzionata a mettere a punto la squadra di governo entro dopodomani, in modo da presentarsi con un’idea ben chiara dei rapporti di forza tra i partiti e soprattutto della qualità del nuovo esecutivo entro la prima giornata della legislatura, fissata per giovedì. Impegno lodevole e che certifica, in qualche modo, la difficoltà di trovare un equilibrio con Lega e Forza Italia. Al termine di un lungo fine settimana di trattative, è arrivato il momento di dire stop, mentre è stato Silvio Berlusconi ad alzare la voce, superando per una volta Matteo Salvini impegnato a professare modestia e disponibilità. La verità è che il gioco delle parti e le recite cominciano a stancare: se è vero, come è vero, che il nuovo capo di governo si giocherà subito parte della propria credibilità e della capacità di dare segnali forti in patria e all’estero, è bene che la leader di Fratelli d’Italia chiuda questa partita. In solitudine, se necessario, prima che diventi pericolosa per l’avvio dell’esecutivo. È lei a giocarsi faccia e carriera politica, dettaglio non trascurabile. Giorgia Meloni ha promesso qualità, ci aspettiamo qualità, non intere giornate – con il dovuto rispetto – trascorse a meditare sui destini di Licia Ronzulli. Di Fulvio Giuliani

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