Giorno della Memoria, Meloni: «Shoah crimine nazista, i fascisti aiutarono». A Roma scritte sulla Piramide Cestia
Il Giorno della Memoria tra polemiche, discorsi e commemorazioni. La premier condanna il supporto del regime fascista allo sterminio

Giorno della Memoria, Meloni: «Shoah crimine nazista, i fascisti aiutarono». A Roma scritte sulla Piramide Cestia
Il Giorno della Memoria tra polemiche, discorsi e commemorazioni. La premier condanna il supporto del regime fascista allo sterminio
Giorno della Memoria, Meloni: «Shoah crimine nazista, i fascisti aiutarono». A Roma scritte sulla Piramide Cestia
Il Giorno della Memoria tra polemiche, discorsi e commemorazioni. La premier condanna il supporto del regime fascista allo sterminio
Nell’80esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau a opera dell’Armata Rossa, il 27 gennaio 1945, la presidente del Consiglio Meloni entra a gamba tesa nel mai sopito dibattito sulla sua vicinanza all’ormai defunto fascismo. Lo fa con una decisione e una chiarezza che, bisogna ammetterlo, non si erano mai viste. La Shoah, dice la premier, è stata «un abominio, condotto dal regime hitleriano, e che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista. Attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni».
«L’antisemitismo – aggiunge – non è stato sconfitto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. È una piaga che è sopravvissuta alla Shoah. Ha assunto declinazioni diverse e si propaga attraverso strumenti e canali nuovi. Combattere l’antisemitismo, in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo Governo. Un impegno che non è mai venuto meno e che intendiamo portare avanti con forza e determinazione, anche attraverso l’elaborazione della nuova Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo».
L’annuncio di Meloni arriva a poche ore dall’ultima polemica sul Giorno della Memoria, che per il secondo anno è segnato dalla contrapposizione tra le associazioni ebraiche e quelle pro-Pal. A Milano la comunità ebraica non partecipa alle commemorazioni per discostarsi dall’Anpi. Che, da tempo, definisce i massacri in corso a Gaza un “genocidio”, accostandoli alla Shoah. A Roma, nella notte, gruppi ignoti hanno proiettato sulla sede della Fao e sulla Piramide Cestia dei manifesti di critica a Ong e associazioni che nel tempo hanno associato il termine “genocidio” alla guerra in Medio Oriente. «Se Israele avesse bombardato i treni per Auschwitz vi sareste schierati con Hitler. Ipocrisia e antisemitismo sono le vostre bandiere», si legge. Accanto, i loghi dell’Anpi, di Medici Senza Frontiere, della Croce Rossa e, storpiati, di Amnesty International (che diventa Amnesy) ed Emergency (Hypocrisy).
Unanime la condanna delle istituzioni e del mondo politico. La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche, Noemi Di Segni, ci va più pesante: «Gesto che uccide e offende tutti i sopravvissuti. È come ucciderli un’altra volta».
Di Umberto Cascone
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