Gratteri nuovo re di Napoli

Gratteri nuovo re di Napoli
Gratteri nuovo re di Napoli
Come preventivato dagli addetti ai lavori, il plenum del Csm ha nominato – seppure con un’evidente spaccatura al suo interno – Nicola Gratteri nuovo capo della Procura della Repubblica di Napoli. A un anno e mezzo di distanza dallo smacco ricevuto nella corsa alla poltrona di procuratore nazionale antimafia (finita a Giovanni Melillo), il magistrato più in vista e più divisivo d’Italia si prende ora la rivincita: va a comandare l’ufficio inquirente più grande d’Europa, 112 pubblici ministeri in organico per coprire un territorio di circa un milione e mezzo di residenti.
Gratteri è il grande specialista nella lotta alla criminalità organizzata, l’uomo dei circa 140 latitanti catturati grazie alle sue indagini. Ma è anche il magistrato che ha condotto maxi inchieste tanto mediatiche nei nomi – e non soltanto in quelli (“Trovador”, “Crimine”, “Revolution”, “Buongustaio”) – quanto fallimentari nei risultati: arresti a pioggia, condanne col contagocce.
A Napoli troverà un contesto che sforna casi di ingiusta detenzione in quantità industriale: da 11 anni consecutivi sempre nei primi tre posti della classifica nazionale, con il record assoluto di 211 (più del doppio del secondo in graduatoria) toccato nel 2013, quando i relativi indennizzi assorbirono più del 40% del totale dei risarcimenti liquidati in tutta Italia. Una sfida mica male per il magistrato che disse «nel periodo in cui ci sono stato io, a Catanzaro non c’è stata neanche un’ingiusta detenzione».
di Valentino Maimone
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