I falsi dei russi ci aggrediscono. Alla Fondazione Einaudi gli investimenti nella difesa, con Crosetto e Guerini
La Fondazione Luigi Einaudi ha discusso con il ministro della Difesa Guido Crosetto e l’ex ministro Lorenzo Guerini un paper illustrato dal professor Alberto Pagani sulla difesa come “industria necessaria”. E non solo

I falsi dei russi ci aggrediscono. Alla Fondazione Einaudi gli investimenti nella difesa, con Crosetto e Guerini
La Fondazione Luigi Einaudi ha discusso con il ministro della Difesa Guido Crosetto e l’ex ministro Lorenzo Guerini un paper illustrato dal professor Alberto Pagani sulla difesa come “industria necessaria”. E non solo
I falsi dei russi ci aggrediscono. Alla Fondazione Einaudi gli investimenti nella difesa, con Crosetto e Guerini
La Fondazione Luigi Einaudi ha discusso con il ministro della Difesa Guido Crosetto e l’ex ministro Lorenzo Guerini un paper illustrato dal professor Alberto Pagani sulla difesa come “industria necessaria”. E non solo
L’urgenza è nata dopo aver legato con un filo logico notizie diverse diffuse dai media negli ultimi mesi. Eccole. L’intera Europa produce in una settimana i proiettili che la Federazione Russa spara in un solo giorno in Ucraina. I sondaggi lasciano intendere che soltanto una minoranza di cittadini italiani condivide l’impegno a favore del popolo ucraino. E che i valori di libertà e democrazia sono considerati sempre meno imprescindibili.
Temendo l’impopolarità, leader politici di destra, di centro e di sinistra hanno accolto con raccapriccio il fatto che la Commissione europea abbia chiamato “riarmo” il piano di investimenti comuni per la difesa. La Lega ha posto il veto all’utilizzo dei fondi europei per il riarmo. Diverse università italiane hanno sospeso i programmi di ricerca in ambito militare. Le imprese italiane investono in ricerca e sviluppo la metà di quello che investono le imprese americane. Uno studio della Commissione europea ha certificato che nel 2023 l’Italia è stata il Paese più inondato dalla disinformazione russa attraverso Facebook e Instagram. La Russia spende 2 miliardi di dollari all’anno per fare disinformazione in Europa. La Nato destina un budget irrisorio e soli 7 addetti alla gestione dei propri social nei 32 Paesi alleati.
Unendo i punti di queste notizie, si capisce che: gli italiani e parte non marginale della classe dirigente non sono sufficientemente coscienti di cosa presupponga, oggi, il concetto di difesa; Poco o nulla si sta facendo per formare un’opinione pubblica consapevole del fatto che libertà e democrazia non sono un imperituro dono del cielo, ma vanno garantite concretamente e che Forze armate credibili sono la condizione affinché la politica e la diplomazia trovino il proprio spazio vitale.
Per questo ieri la Fondazione Luigi Einaudi ha discusso con il ministro della Difesa Guido Crosetto e l’ex ministro Lorenzo Guerini un paper illustrato dal professor Alberto Pagani sulla difesa come “industria necessaria”. E ha ragionato con il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana e il direttore di HuffPost Mattia Feltri su un sondaggio commissionato ad Alessandra Ghisleri. Dal titolo “Il concetto di sicurezza tra gli italiani: percezione e declinazioni”.
Il paper è servito a chiarire alcuni punti essenziali. L’industria della difesa italiana vale 16 miliardi di euro e dà lavoro a 159mila persone. Partecipare a programmi multinazionali consente all’Italia di esercitare un ruolo sulla scena internazionale. Parlare oggi di difesa non significa tanto parlare di carri armati quanto di innovazione tecnologica. Le innovazioni tecnologiche nate in ambito militare si trasferiscono regolarmente in ambito civile. Creando occupazione e sviluppo e mettendo il sistema Paese in grado di competere sulla scena internazionale. Grazie a intelligenza artificiale, robotica, supercalcolo, materiali avanzati, biotecnologie, tecnologie quantistiche… Il programma Europe Readiness 2030 rappresenta una straordinaria occasione. Per garantire non solo la sicurezza delle nostre democrazie ma anche lo sviluppo tecnologico delle nostre aziende.
Il sondaggio di Euromedia Research ha messo in evidenza il fatto che gli italiani sono più consapevoli di molti dei loro rappresentanti. Ad esempio: il 64,8% ritiene che l’Italia faccia bene a investire nel comparto difesa. L’86,7% associa alla parola “difesa” il concetto di “prevenzione e sicurezza”. Mentre soltanto il 13,3% pensa a “lotta e combattimento”. Il 68,3% è favorevole a una difesa europea.
La Fondazione Einaudi ritiene di aver così svolto un servizio in favore della conoscenza e dunque della tenuta democratica del Paese, e confida che i dati, le analisi e le riflessioni svolte ieri siano soltanto l’inizio di un ampio e articolato dibattito pubblico di cui l’Italia ha urgente bisogno.
di Andrea Cangini
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