I putiniani fra noi contro gli interessi dell’Italia
L’Italia è piena di anti Ue e filo-putiniani. Se ce lo fossimo dimenticati, ce lo ricorda bene la pubblicità comparsa sul Corriere della Sera e alla stazione Termini di Roma
I putiniani fra noi contro gli interessi dell’Italia
L’Italia è piena di anti Ue e filo-putiniani. Se ce lo fossimo dimenticati, ce lo ricorda bene la pubblicità comparsa sul Corriere della Sera e alla stazione Termini di Roma
I putiniani fra noi contro gli interessi dell’Italia
L’Italia è piena di anti Ue e filo-putiniani. Se ce lo fossimo dimenticati, ce lo ricorda bene la pubblicità comparsa sul Corriere della Sera e alla stazione Termini di Roma
L’Italia è piena di anti Ue e filo-putiniani. Se ce lo fossimo dimenticati, ce lo ricorda bene la pubblicità comparsa sul Corriere della Sera e alla stazione Termini di Roma
Non ci voleva una semi misteriosa pubblicità trumpiana e antieuropea, comparsa sul Corriere della Sera, altri giornali importanti e alla stazione Termini di Roma, per ricordare che in Italia è pieno di anti Ue e putiniani in servizio permanente effettivo. Però aiuta.
Come aiutano i commenti che piovono puntuali ogni volta che si prova a ragionare su due anni di guerra di aggressione a uno Stato sovrano. Di tentato omicidio della libertà e della democrazia. Quando si prova a far riflettere su quale cinismo sia necessario per tramutare una strage raccapricciante in un’ennesima occasione per vomitare odio su uno Stato che si è deciso di cancellare dalla cartina geografica come nei momenti più bui del Novecento. Per tacere dell’Occidente intero, sempre causa di ogni male secondo il dittatore di Mosca e i suoi volenterosi amici anche di casa nostra. Occidente che in questo frangente aveva pure lanciato alert significativi e circostanziati sulla strage poi avvenuta a Mosca.
In Italia e non solo è pieno di gente che non vede l’ora di ammansire il dittatore. Di dar da mangiare se necessario un Paese intero alla belva, pur di tornare quanto prima a dormire sonni tranquilli. “Tanto Putin si accontenta di qualche pezzo di Ucraina”. Certo, come no…
Quale presunzione, ma soprattutto quale superficialità in una lettura del genere. Drammaticamente interessata da parte di gente che in molti casi non può essere solo ingenua. Non ci riferiamo a chi con più o meno onestà intellettuale esprime la propria opinione, che potrà pur essere a favore di un dittatore sanguinario, ma resta un’opinione. Ci riferiamo a chi fa un gioco decisamente diverso – per non dire direttamente sporco – lavorando contro gli interessi del Paese e la politica estera degli ultimi due governi. Quest’ultima, pur basandosi su coalizioni completamente diverse fra loro, ha confermato le scelte di fondo dell’Italia in un delicatissimo passaggio geopolitico.
Non sono sciocchezze, non possono essere mercanteggiamenti da suk. O si è o non si è: si può anche scegliere di abdicare a valori e principi, ma allora non si è nulla. Solo dei lacchè, degli utili strumenti.
Come sempre nella vita, è tutta una questione di scelte.
Di Fulvio Giuliani
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