Il caravanserraglio
Mentre l'”altra Italia” va a lavorare e a vincere, i politici italiani, da destra e sinistra, hanno già dato il via alla fiera delle promesse più spericolate e irrealizzabili.
| Politica
Il caravanserraglio
Mentre l'”altra Italia” va a lavorare e a vincere, i politici italiani, da destra e sinistra, hanno già dato il via alla fiera delle promesse più spericolate e irrealizzabili.
| Politica
Il caravanserraglio
Mentre l'”altra Italia” va a lavorare e a vincere, i politici italiani, da destra e sinistra, hanno già dato il via alla fiera delle promesse più spericolate e irrealizzabili.
| Politica
| Politica
Mentre l'”altra Italia” va a lavorare e a vincere, i politici italiani, da destra e sinistra, hanno già dato il via alla fiera delle promesse più spericolate e irrealizzabili.
L’altro giorno scrivevamo dell’’altra Italia’. L’Italia del lavoro, della competenza, della competizione, del merito, della ragionevolezza, della passione per le cose vere e concrete. L’Italia del futuro.
Voglio ringraziare i tantissimi che si sono sentiti coinvolti da quest’idea di Italia (banalmente perché la incarnano nel loro quotidiano) e hanno voluto commentare, mandare messaggi pubblici e privati, alzare la mano e dire: “noi siamo quell’Italia, quel Paese che non ha voglia di questo spettacolo indecoroso, irresponsabile e pericolosamente infantile“.
Voglio ringraziarli, anche se non farò certo i nomi di chi in particolare si è preso il disturbo di scrivere in privato, i tantissimi che avrebbero voluto far arrivare un messaggio di vicinanza e solidarietà al presidente del Consiglio Mario Draghi, pur consci del valore puramente simbolico dei pensieri e delle azioni dell’Italia che per il caravanserraglio della politica semplicemente non esiste.
Del resto, basta guardarsi intorno in queste ore: a destra e sinistra è (già) la fiera delle promesse più spericolate e irrealizzabili, così come la corsa all’“eredità“ di Mario Draghi, di quell’agenda che tutti vorrebbero intestarsi, dopo averne affossato con suprema indifferenza e superficialità l’unico reale titolare.
Ancora, il volo incrociato dei coltelli fra supposti alleati, pronti a scannarsi al primo segnale di predominio dell’uno o dell’altro.
Che dire, poi, della fantasmagorica parabola del Movimento Cinque Stelle: Conte è già il passato, affossato dai suoi stessi amici, a cominciare da quel Grillo sempre pronto ad assecondare gli istinti primordiali una forza refrattaria per Dna alla maturazione. I “duri e puri“ invocano il ritorno del Che Guevara de noantri, Di Battista, e lui fa sapere di ‘pensarci’. Ah, però.
Per fortuna, l’’altra Italia’ esiste, domani si sveglierà e andrà a lavorare e vincere come sempre. Nonostante tutto questo.
di Fulvio Giuliani
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Effetto Sala e l’onnipresente Musk
10 Gennaio 2025
Conferenza stampa presidente del Consiglio: dalla soddisfazione per il caso Sala all’attacco di …
La conferenza stampa di Meloni: “Mai parlato con Musk di SpaceX”. Zelensky accolto a Palazzo Chigi: “Grato all’Italia”
09 Gennaio 2025
Sono tanti i temi toccati nella conferenza stampa di inizio anno della presidente del Consiglio …
La conferenza stampa di inizio anno di Giorgia Meloni
09 Gennaio 2025
La conferenza stampa annuale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, le principali dichi…
Il gran giorno di Cecilia e Giorgia
09 Gennaio 2025
La liberazione di Cecilia Sala resta un indiscutibile successo personale della presidente del Co…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.