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Ddl scuola è legge, cambiano i giudizi e ritorna il voto in condotta

Il ddl scuola voluto dal ministro Valditara è legge con 154 si. Ritorna il voto in condotta e i giudizi sintetici, multe salate per chi aggredisce il personale scolastico

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Ddl scuola è legge, cambiano i giudizi e ritorna il voto in condotta

Il ddl scuola voluto dal ministro Valditara è legge con 154 si. Ritorna il voto in condotta e i giudizi sintetici, multe salate per chi aggredisce il personale scolastico

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Ddl scuola è legge, cambiano i giudizi e ritorna il voto in condotta

Il ddl scuola voluto dal ministro Valditara è legge con 154 si. Ritorna il voto in condotta e i giudizi sintetici, multe salate per chi aggredisce il personale scolastico

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Il ddl scuola voluto dal ministro Valditara è legge con 154 si. Ritorna il voto in condotta e i giudizi sintetici, multe salate per chi aggredisce il personale scolastico

Con 154 i voti a favore, 97 contrari e 7 astenuti, il Ddl del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è diventato legge. Tante le novità, la stragrande maggioranza figlie dell’incredibile impennata di atti di violenza degli alunni nei confronti del corpo docente e di un generale stravolgimento nello storico rapporto di rispetto alunno-maestro.

Per questo, ritorna il voto in condotta: con il 5 si andrà diretti alla bocciatura mentre col 6 si è rimandati a settembre con l’obbligo di svolgimento di un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale. “Con la riforma del voto in condotta – ha commentato il ministro Valditara – si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti”.

L’aggressione al personale scolastico, inoltre, non avrà più punizioni a discrezione dell’istituto ma prevederà multe salatissime oltre al risarcimento destinato alla persona aggredita: da 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica. Stretta anche sulle sospensioni che, fino ad una durata di due giorni, obbligheranno lo studente a partecipare ad attività scolastiche per approfondire gli episodi che hanno portato a tale provvedimento.

Nella scuola Primaria tornano i giudizi sintetici, da ottimo a insufficiente, molto più comprensibili dei precedenti livelli, miglioriamo così la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione.

“Il comportamento degli studenti peserà ai fini della valutazione complessiva del percorso scolastico e dell’ammissione agli esami di Stato. Vi sarà più scuola e non meno scuola per lo studente che viola le regole della civile convivenza”, ha spiegato il ministro. Ai giovani, spetterà l’obbligo morale e civico di ripensare alla scuola anche come a duna palestra di vita, imparando “i doveri che derivano dall’appartenere a una comunità, a iniziare dal dovere del rispetto verso l’altro”.

di Raffaela Mercurio

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