Il farraginoso cashback autostrade
| Politica
L’operazione rimborsi. Il 15 settembre è iniziata l’operazione “Cashback autostrade”. Con questa procedura gli automobilisti possono essere rimborsati per i ritardi dovuti ai cantieri. Il meccanismo non è però semplice.
Il farraginoso cashback autostrade
L’operazione rimborsi. Il 15 settembre è iniziata l’operazione “Cashback autostrade”. Con questa procedura gli automobilisti possono essere rimborsati per i ritardi dovuti ai cantieri. Il meccanismo non è però semplice.
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Il farraginoso cashback autostrade
L’operazione rimborsi. Il 15 settembre è iniziata l’operazione “Cashback autostrade”. Con questa procedura gli automobilisti possono essere rimborsati per i ritardi dovuti ai cantieri. Il meccanismo non è però semplice.
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Dal 15 settembre parte l’operazione denominata “Cashback autostrade” e che consentirà agli automobilisti di essere rimborsati per i ritardi dovuti ai cantieri. Con un meccanismo non esattamente semplice, però.
Intanto, parliamo solo della rete di Autostrade per l’Italia. In secondo luogo, i rimborsi non valgono per tutti i cantieri, ad esempio non contano quelli in cui ci sono corsie a larghezza ridotta ma senza un’effettiva riduzione del numero di corsie. Non valgono poi i ritardi dovuti ad altre cause, come le code per l’eccessivo traffico, per particolari condizioni meteo, per eventuali manifestazioni.
Il sistema in pratica darebbe diritto a una percentuale di rimborso proporzionale non solo al ritardo ma anche ai chilometri percorsi: per esempio, per un ritardo di più di 15 minuti su un tragitto di meno di 30 chilometri il rimborso è del 100%, se aumentano i chilometri scende al 75%.
Complicato da capire, ancora di più da mettere in pratica perché intanto bisogna scaricare una applicazione, Free to X, e una volta fatto va tutto in automatico solo per chi ha il Telepass, ovvero ha già registrato i suoi dati. Gli altri dovranno inserire documento di identità e numero di conto, e presentare ogni volta lo scontrino di uscita dal casello (come prova del tempo impiegato). Insomma non proprio una procedura agile. Forse sarebbe stato più facile ed efficace prevedere direttamente riduzioni di tariffe sui tratti interessati da quei cantieri, che tanto stanno lì da anni.
di Gaia Bottoni
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Tag: Italia
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