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Il promesso sconfitto

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L’evoluzione delle ultime legislature: tutti sono alleati di tutti e tutti sono avversari di tutti.

Il promesso sconfitto

L’evoluzione delle ultime legislature: tutti sono alleati di tutti e tutti sono avversari di tutti.
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Il promesso sconfitto

L’evoluzione delle ultime legislature: tutti sono alleati di tutti e tutti sono avversari di tutti.
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Il dito nella piaga lo ha messo Carlo Calenda, attaccando con una certa facilità il leader del Pd Enrico Letta e le sue parole di ieri, di fatto una previsione di sconfitta. Buttata lì, con noncuranza. Francamente non si era mai sentito e visto un segretario di partito inaugurare una campagna elettorale e… parlare come se la partita fosse già chiusa, la sconfitta certa e restasse da definirne solo la dimensione. Letta, sia scritto con il massimo rispetto, è una persona apprezzata da (quasi) tutti – avversari compresi – stimata, impossibile da detestare o additare come il “nemico“. Anche questo, in fin dei conti, è il suo limite: ha il carisma che ha, non tantissimo. Letta non dà mai l’impressione di voler sovvertire i pronostici, ma di gestirli. Per Calenda o chi per lui è sin troppo facile infierire sul disastro potenziale del ragionamento lettiano: “dateci qualche voto in più, perché con il Pd il 4% oltre le previsioni il centrodestra non arriverà al 70% dei seggi, ma si fermerà al 55”. Roba da mani nei capelli. C’è da chiedersi, a questo punto, perché mai dovremmo perdere tempo ad ascoltare i suoi comizi o i suoi faccia a faccia. È una campagna elettorale, del resto, il cui esito è dato così per scontato da farci morire di noia, se non per il ventaglio di antipatie interne, spaccature trasversali, finte alleanze e finte amicizie che caratterizzano i due grandi schieramenti e gli alleati mancati. È il caso di Conte-Pd o Calenda-Renzi vs Letta. Un panorama sconfortante, in cui al leader che parla sapendo di avere già perso si contrappone un’alleanza così sicura della vittoria da aver cominciato a litigare ancor prima di andare a raccogliere i frutti del gigantesco vantaggio. Oltretutto, su veri e propri ‘dettagli’ come la guerra, la politica estera, i rapporti con il dittatore che ci minaccia un giorno sì e l’altro pure. Ecco a voi l’estrema evoluzione delle ultime legislature, dove tutti si sono alleati con tutti e sono stati avversari di tutti. Di Fulvio Giuliani

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