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L’Italia non firma la dichiarazione contro le sanzioni Usa alla Corte penale internazionale

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La dichiarazione alle Nazioni Unite – contro le sanzioni Usa alla Corte penale internazionale – è stata sottoscritta da 79 Paesi membri dell’Onu (quasi tutti i Paesi Ue con anche Gran Bretagna e Canada). L’Italia invece non ha firmato

Usa Corte penale internazionale

L’Italia non firma la dichiarazione contro le sanzioni Usa alla Corte penale internazionale

La dichiarazione alle Nazioni Unite – contro le sanzioni Usa alla Corte penale internazionale – è stata sottoscritta da 79 Paesi membri dell’Onu (quasi tutti i Paesi Ue con anche Gran Bretagna e Canada). L’Italia invece non ha firmato

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L’Italia non firma la dichiarazione contro le sanzioni Usa alla Corte penale internazionale

La dichiarazione alle Nazioni Unite – contro le sanzioni Usa alla Corte penale internazionale – è stata sottoscritta da 79 Paesi membri dell’Onu (quasi tutti i Paesi Ue con anche Gran Bretagna e Canada). L’Italia invece non ha firmato

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Le sanzioni degli Usa alla Corte penale internazionale (Cpi) aumentano il rischio di “impunità”. Questo quanto affermano 79 Paesi membri dell’Onu in una dichiarazione congiunta alle Nazioni Unite. Fra questi Paesi firmatari ci sono, per esempio, Germania, Francia, Spagna e la Gran Bretagna; non compare però l’Italia.

Tale dichiarazione congiunta critica le sanzioni Usa alla Corte penale internazionale poiché, si legge “comprometterebbero gravemente tutte le situazioni attualmente sotto inchiesta, poiché la Corte potrebbe dover chiudere i suoi uffici sul campo” oltre ad “aumentare il rischio di impunità per i crimini più gravi e minacciare di erodere lo stato di diritto internazionale”.

L’iniziativa della dichiarazione congiunta – lo ricordiamo – è stata avviata da 5 Paesi: Slovenia, Lussemburgo, Messico, Sierra Leone e Vanuatu. Questa dichiarazione arriva dopo che le Nazioni Unite hanno chiesto agli Usa di revocare le sanzioni alla Cpi.

“Deploriamo profondamente le sanzioni individuali annunciate ieri contro il personale della Corte e chiediamo che questa misura venga revocata” ha dichiarato di Ravina Shamdasani, la portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani.

di Mario Catania

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