La desolazione di Scampia
La desolazione di Scampia
La desolazione di Scampia
Mia piace poco. Meglio la tessera gialla. Anzi la “ricarica”, come si dice a Scampia, uno dei quartieri più poveri di Napoli. Secondo l’Inps, nel capoluogo campano 202 persone su mille hanno incassato nel 2022 almeno una mensilità del reddito di cittadinanza (reddito medio 634 euro). A Bolzano 3 persone su mille residenti. Sempre a Napoli, a dicembre 2022 hanno ricevuto il reddito di cittadinanza 164.215 famiglie: più del doppio dell’intera Lombardia (81.115 famiglie). A Scampia c’è il 65% di disoccupati. Il Movimento Cinque Stelle, che ha fortemente difeso il Rdc nell’ultima campagna elettorale, ha ottenuto il 64% dei consensi.
Quella carta ricaricabile – discussa e così discutibile nella sua applicazione – in quest’area disagiata viene raccontata anche come uno strumento per dissuadere decine di disoccupati dall’imboccare la strada sbagliata dei loschi affari della camorra. È il caso di Ciro Corona, fondatore nel 2008 a Scampia dell’Associazione Resistenza Anticamorra che coordina detenuti ed ex detenuti (oltre un migliaio negli anni) in lavori di pubblica utilità. Corona è tra le 36 onorificenze al Merito della Repubblica con cui il Presidente Sergio Mattarella ha premiato gli italiani che hanno speso le loro vite per la solidarietà, il volontariato, l’inclusione sociale. «Sono spaventato dal richiamo della camorra sui disperati che non hanno mezzi per portare avanti le proprie famiglie» ci spiega. «Il Rdc ha mostrato diversi limiti, tra furbetti e il disincentivo al lavoro, ma è stata l’unica misura per le fasce deboli nei quartieri più poveri, che sono diversi, specie al Sud. Se dovesse venir meno, molte persone potrebbero avvicinarsi al malaffare per sopravvivere».
Corona delinea la situazione surreale e inquietante dell’implicita accettazione tra il vivere di Rdc o di manovalanza criminale, nella totale assenza di prospettive: la foto ad alta definizione di un fallimento politico-sociale che nasce prima e va ben oltre il provvedimento stesso. Il reddito di cittadinanza ha totalmente fallito l’obiettivo di avviare al lavoro e si è evoluto in puro assistenzialismo, riducendosi a strumento anti-povertà a quasi esclusivo uso delle aree disagiate del Meridione.
In ogni caso quella carta sparirà presto: il governo Meloni dovrebbe portare entro fine mese in Consiglio dei ministri la Misura di Inclusione Attiva (Mia) che dovrebbe riguardare soprattutto gli occupabili ovvero i single (o i nuclei senza figli o anziani), prevedendo un sostegno al ribasso anche per chi ha figli.
A Scampia il Comitato dei disoccupati ha messo in preventivo problemi di ordine pubblico se il taglio al sostegno mensile sarà davvero intorno al 25-30%. «Se il sostegno scendesse fino a 375 euro, lo scenario sarebbe ancora più nero. In ogni caso qui in pochi vogliono vivere di assistenza» spiega Corona. «Garantisco che almeno l’80% dei disoccupati di Scampia preferirebbe lavorare piuttosto che vivere grazie alla “ricarica”, per una questione di dignità personale. Offerte non se ne vedono, il disagio sociale è creato dalla mancanza di lavoro». Quel lavoro che il reddito di cittadinanza avrebbe dovuto aiutare a creare e trovare, anche se quasi tutti oggi fanno finta di averlo dimenticato.
di Nicola SellittiLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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