
La ragione, l’immigrazione e la politica
La ragione, l’immigrazione e la politica
La ragione, l’immigrazione e la politica
Governare l’immigrazione è un vasto programma perché ha a che fare con l’istinto e la libertà di uomini, di donne e di bambini poverissimi – senza prospettive di futuro – di cercarsi una vita migliore. E poi perché queste migrazioni riguardano i rapporti fra due Continenti, Africa ed Europa, impiccati nel loro relazionarsi al colonialismo che fu. Cosa che in tempi di politicamente corretto inchioda il Vecchio Continente a fare i conti col passato rispetto all’Africa (che noia), il che è retorico ma soprattutto fuori tempo. Perciò le considerazioni di Marco Minniti, ex ministro dell’Interno e uomo del Pd, rispetto a un Piano Mattei per l’Africa meritano attenzione. Non per ragioni partigiane, culturali o altro ma perché trattasi di un ragionamento che fa i conti con la realtà.
Il 6 ottobre prossimo si terrà a Granada un Consiglio europeo straordinario e secondo Minniti in quella occasione l’Italia dovrebbe presentare un Piano europeo per la stabilizzazione, lo sviluppo e la prosperità dell’Africa. Insomma, un Piano Mattei europeo. Un’apertura netta, da sinistra, alle proposte di Giorgia Meloni sull’immigrazione (chissà se la leader del Pd Elly Schlein sarà d’accordo con Minniti, noi dubitiamo) che sottolinea come – a prescindere dalla corsa alle elezioni europee – oggi per uscire dalla crisi migratoria all’Italia e all’Europa serva una concordia in Ue. E magari – perché no? – pure un’intesa con la sinistra più ragionevole sull’argomento. Il resto è paralisi.
Di Massimiliano Lenzi


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