Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

La Russia nazione senza ideologia

In politica oltre ai mezzi diplomatici e militari contano anche quelli culturali. L’Europa con l’assegnazione del premio Sacharov 2021 a Alexei Navalny chiede indirettamente a Putin la sua scarcerazione.

|

La Russia nazione senza ideologia

In politica oltre ai mezzi diplomatici e militari contano anche quelli culturali. L’Europa con l’assegnazione del premio Sacharov 2021 a Alexei Navalny chiede indirettamente a Putin la sua scarcerazione.

|

La Russia nazione senza ideologia

In politica oltre ai mezzi diplomatici e militari contano anche quelli culturali. L’Europa con l’assegnazione del premio Sacharov 2021 a Alexei Navalny chiede indirettamente a Putin la sua scarcerazione.

|
|

In politica oltre ai mezzi diplomatici e militari contano anche quelli culturali. L’Europa con l’assegnazione del premio Sacharov 2021 a Alexei Navalny chiede indirettamente a Putin la sua scarcerazione.

In politica i mezzi – diplomatici, militari, culturali – mirano sempre a un fine. È interessante, in quest’ottica, la scelta del Parlamento europeo di assegnare il Premio Sacharov 2021 ad Alexei Navalny, il leaderdell’opposizione russa a Putin che da tempo si trova in carcere.
Nell’annunciare l’assegnazione è stato rivolto un appello a Putin: «Libera Navalny. L’Europa chiede la sua libertà e quella di tutti gli altri prigionieri politici». Dal 2018, se guardiamo i nomi dei destinatari del Premio, vediamo che ben 3 su 4 hanno riguardato l’ex Urss. Nel 2018 è stato assegnato all’ucraino Oleg Sentsov, imprigionato dopo l’annessione della Crimea (e poi scarcerato nel 2019) e nel 2020 è stata indicata l’opposizione democratica in Bielorussia. Come se l’Europa di oggi guardasse la Russia con gli stessi occhi con cui osservava l’Urss.
Ma rispetto ai tempi dell’arresto e del confino del fisico Andrej Dmitrievič Sacharov (per la contrarietà alla guerra in Afghanistan e per il suo impegno per i diritti civili)  la Russia è cambiata. Non aspira più a conquistare il mondo col suo modello di società comunista, bensì gioca una partita geopolitica multilaterale che, nelle relazioni internazionali, pone un solo limite invalicabile: dentro i confini nazionali russi comanda il Cremlino, con gli strumenti (seppur ingiusti) che ritiene. Quanto siano ampi questi confini (la Crimea, le ex repubbliche sovietiche, fin dove?) è la partita politica che l’Europa dovrebbe giocare. Guardando al presente e non più all’Unione Sovietica.
di Massimiliano Lenzi

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Scissione

08 Marzo 2025
Meloni e Schlein convergono sulla difesa europea, laddove avrebbero avuto idee contrarie se foss…

Il pacifismo facilone di Pd e M5S

07 Marzo 2025
Passano i decenni, ma una certezza resta: una quota consistente di forze politiche sarà sempre p…

Vertice Ue: “Conclusioni sull’Ucraina approvate a 26”

07 Marzo 2025
Approvato il piano Rearm Eu: il vertice Ue concorda i 5 principi per la pace in Ucraina con 26 s…

Sinistra e oppositori mancanti

04 Marzo 2025
Gli oppositori di Trump, negli Stati Uniti, sono mancanti all’appello. Sappiamo che esistono, ma…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI