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“L’aborto non è un diritto”: polemiche per il convegno organizzato dalla Lega

Polemiche per le frasi utilizzate dai relatori durante un convegno organizzato alla Camera dal Centro studi Machiavelli e “promosso” dal deputato della Lega Simone Billi
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“L’aborto non è un diritto”: polemiche per il convegno organizzato dalla Lega

Polemiche per le frasi utilizzate dai relatori durante un convegno organizzato alla Camera dal Centro studi Machiavelli e “promosso” dal deputato della Lega Simone Billi
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“L’aborto non è un diritto”: polemiche per il convegno organizzato dalla Lega

Polemiche per le frasi utilizzate dai relatori durante un convegno organizzato alla Camera dal Centro studi Machiavelli e “promosso” dal deputato della Lega Simone Billi
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Polemiche per le frasi utilizzate dai relatori durante un convegno organizzato alla Camera dal Centro studi Machiavelli e “promosso” dal deputato della Lega Simone Billi
“L’aborto non è mai giusto e non è un diritto, è una soluzione pratica che vuole essere sublimata a diritto inalienabile. Anche nei casi più tragici, nei dilemmi morali più strazianti, come quelli di stupro, non è mai giusto”, queste tra le parole che si leggono nel saggioBiopoetica. Breve critica filosofica all’aborto e all’eutanasiapresentato ieri durante un convegno organizzato alla Camera dei deputati dal Centro studi Machiavelli e “promosso” dal deputato della Lega Simone Billi – salviniano e membro della Commissione Esteri – non presente però all’iniziativa. Il saggio mette in discussione la legge 194 del 1978 che tratta il tema dell’interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione.  Si sono subito scatenate grandi polemiche riguardanti le frasi utilizzate dai relatori che hanno espresso posizioni contrarie alla legge 194 definendola “non necessariamente morale”. E l’opposizione attacca la Lega. La Lega “rimette in discussione il diritto all’autodeterminazione e alla maternità libera e consapevole delle donne previsto dalla legge 194/78. Ma la premier Meloni e la ministra Roccella che dicono?”, le accuse rivolte alla Lega da parte della senatrice del Pd Valeria Valente, componente della Bicamerale femminicidio. “È una cavolata, non so come sia venuta fuori, cosa c’entro io…”, la replica del deputato Billi, che aggiunge: “Io contro la legge 194? Ma no, dai, certo che deve restare…” Billi prosegue in una nota: “Quanto uscito oggi su alcuni mezzi stampa non rappresenta né la mia né tantomeno la posizione del partito. La Lega, da sempre, si è battuta per la libertà di espressione delle donne e quanto riportato è falso. Personalmente credo nella libertà di scelta e, soprattutto, le donne vittime di violenza non possono essere utilizzate e strumentalizzate. Ribadisco ancora una volta che le donne devono poter decidere autonomamente. Io non ero presente al convegno e, se fossi stato presente, avrei sicuramente portato avanti le mie tesi”.

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