Le mancate riforme a lungo promesse
| Politica
Il referendum costituzionale del settembre 2020 ha sancito la riduzione dei parlamentari. Questo drastico taglio rischia di gettare il Parlamento nel caos. L’impressione è che tutto possa risolversi, come spesso è accaduto negli ultimi 30 anni
Le mancate riforme a lungo promesse
Il referendum costituzionale del settembre 2020 ha sancito la riduzione dei parlamentari. Questo drastico taglio rischia di gettare il Parlamento nel caos. L’impressione è che tutto possa risolversi, come spesso è accaduto negli ultimi 30 anni
| Politica
Le mancate riforme a lungo promesse
Il referendum costituzionale del settembre 2020 ha sancito la riduzione dei parlamentari. Questo drastico taglio rischia di gettare il Parlamento nel caos. L’impressione è che tutto possa risolversi, come spesso è accaduto negli ultimi 30 anni
| Politica
Sono trascorsi 16 mesi dal referendum costituzionale del settembre 2020 che ha sancito la definitiva riduzione dei parlamentari: dalla prossima legislatura avremo 400 deputati (230 in meno) e 200 senatori (115 in meno). Questo taglio drastico senza aver prima rivisto l’assetto istituzionale e i regolamenti delle Camere rischia di gettare il Parlamento nel caos.
Tuttavia la focaccia azzima e soporifera della riduzione dei costi e dei privilegi gettata dal M5S venne azzannata dal 70% dei votanti. La condizione «tassativa, inderogabile» allora posta dal Pd per effettuare la virata in coda ai grillini fu quella di rivedere la legge elettorale (il ‘Rosatellum’ voluto dal Pd stesso) entro l’ottobre successivo.
Ora uno smemorato Letta ricorda a tutti questa necessità, ma la questione è complessa: si tratta anzitutto di ridefinire il numero e l’estensione dei collegi elettorali in base alla legge elettorale vigente o ventura. Per non parlare dei regolamenti parlamentari e dello stesso numero delle Commissioni permanenti, speciali e bicamerali. Ad esempio, con soli 200 senatori non sarà affatto semplice garantire una composizione equilibrata che rispetti al contempo il principio della proporzionalità.
Da ultimo ci sarebbe anche da accennare al problema del peso specifico enormemente aumentato dei delegati regionali per l’elezione del presidente della Repubblica. L’impressione è che tutto possa risolversi, come spesso è accaduto negli ultimi 30 anni, con la ‘porcata’ del giorno prima di calderoliana memoria.
di Fabio Torrembini
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Gli Stati Uniti che si ritraggono dal loro ruolo
04 Luglio 2025
Gli Stati Uniti si sono ritratti dal loro ruolo e noi europei non possiamo scansarne le conseguenz…
Caso Carlo Legrottaglie: poliziotti indagati, il Ministero dell’Interno anticipa i soldi per coprire le spese legali
03 Luglio 2025
Caso Carlo Legrottaglie: a seguito di una delle novità introdotte dal decreto sicurezza voluto dal…
Separazione delle carriere, passa il sì in Senato
03 Luglio 2025
Separazione delle carriere dei magistrati, passa il sì in Senato. Il testo modifica l’articolo 102…
Papa Leone XIV riceve la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il primo incontro ufficiale in Vaticano
02 Luglio 2025
Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Si tratta del pr…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.