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Le parole di Zelensky e le libertà

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È comprensibile (conoscendo le umane debolezze) che alcuni deputati e senatori italiani oggi non vogliano nemmeno ascoltare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che parlerà, in collegamento, alle nostre Camere riunite. Mai rifiuto fu più sbagliato.
Zelensky Camera

Le parole di Zelensky e le libertà

È comprensibile (conoscendo le umane debolezze) che alcuni deputati e senatori italiani oggi non vogliano nemmeno ascoltare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che parlerà, in collegamento, alle nostre Camere riunite. Mai rifiuto fu più sbagliato.
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Le parole di Zelensky e le libertà

È comprensibile (conoscendo le umane debolezze) che alcuni deputati e senatori italiani oggi non vogliano nemmeno ascoltare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che parlerà, in collegamento, alle nostre Camere riunite. Mai rifiuto fu più sbagliato.
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Il tour del dolore e delle libertà. Seduti al caldo, placidi e ben pasciuti, può darsi che i parlamentari italiani non faranno troppa festa al combattente. È comprensibile (conoscendo le umane debolezze) che alcuni deputati e senatori italiani oggi non vogliano nemmeno ascoltare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che parlerà, in collegamento, alle nostre Camere riunite. Mai rifiuto fu più sbagliato. In questo peregrinare a distanza di Zelensky per i Parlamenti dell’Occidente, infatti, vi è qualcosa di più d’una semplice chiacchierata col potere. V’è il lamento per le libertà ucraine violate dall’invasione russa e vi è una preghiera (laica e dignitosa) di sostegno da parte dell’Occidente. Fare i dissidenti di Zelensky stando seduti in un ristorante romano, magari davanti a un piatto di bucatini all’amatriciana, è cosa facile e ingiusta. Provino i parlamentari che criticano il suo intervento, prima ancora di averlo ascoltato, a dissentire da Putin trasferendosi però in Russia. Francamente non ce li vediamo, perché il dissenso è cosa eroica e non di circostanza e l’eroismo dissenziente davanti a un presidente il cui Paese è bombardato dai russi beh, più che all’etica attiene al pregiudizio. Laicamente, ce ne fottiamo: il mondo non è un posto facile. Noi oggi ascolteremo Zelensky e con piacere. Non come adepti ma come uomini liberi, visto che in gioco c’è la libertà di una nazione. Perché la libertà non è una scatoletta di tonno da forzare ma la ragione fondante che tiene insieme il mondo libero.   di Max Dal Ponte

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