Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

ll Mattarellum

La pubblica reprimenda del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al ministro Piantedosi non pone solo il tema del disagio ma anche un serio problema politico
|

ll Mattarellum

La pubblica reprimenda del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al ministro Piantedosi non pone solo il tema del disagio ma anche un serio problema politico
|

ll Mattarellum

La pubblica reprimenda del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al ministro Piantedosi non pone solo il tema del disagio ma anche un serio problema politico
|
|
La pubblica reprimenda del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al ministro Piantedosi non pone solo il tema del disagio ma anche un serio problema politico
Appena 24 ore fa stigmatizzavano il modo in cui il ministro dell’Interno Piantedosi non fosse stato capace di prendere le distanze, correggendo immediatamente ciò che c’era da correggere negli episodi del sit in Milano per Navalny e soprattutto di Firenze e Pisa. La telefonata e ancor più la pubblica reprimenda subita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con l’emissione di una nota durissima nella sostanza e nella forma nei confronti del titolare del Viminale non solo conferma il disagio e l’imbarazzo, ma pone un serio problema politico. Perché quando il capo dello Stato stigmatizza l’uso del “manganello“ nei confronti dei ragazzi ne sottolinea – come lampante per chiunque abbia ancora la testa avvitata al collo – non solo il pur grave fallimento relazionale delle Forze dell’ordine, ma certifica l’incapacità di controllo e intervento di chi ha la massima responsabilità dell’ordine pubblico. Per farla breve, diventa difficile restare al proprio posto come se nulla fosse. Probabilmente ciò che accadrà, nella scia di un rapporto oseremmo dire “storico“ di molti dei nostri politici con la pubblica opinione e le proprie responsabilità: basata più sulle necessità contingenti della parte politica d’appartenenza e dell’ultima polemica in ordine di tempo che con il proprio onore e il senso del dovere. Pensate – per chiarire di non essere animati da una scelta campo o una particolare simpatia personale e ideologica per questo o quello – il guaio che ha combinato il ministro dell’Interno alla sua presidente del Consiglio: nel giorno in cui Giorgia Meloni ha portato il G7 a Kiev, assumendosi una responsabilità importante e sostanziale in ambito internazionale – oltretutto nel secondo anniversario dell’aggressione russa – la notizia del giorno in Italia è diventata la dura presa posizione del Colle nei confronti del titolare del Viminale. Proprio un bell’affare per il governo, il suo partito e la stessa maggioranza. Perché se è vero che le bugie hanno le gambe corte anche, come abbiamo titolato ieri “i più realisti del re” hanno storicamente solo fatto dei gran guai al capo di turno… di Fulvio Giuliani

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Scioperati, lo sciopero nazionale di medici e infermieri

21 Novembre 2024
Lo sciopero nazionale di medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni della galass…

Ue: accordo su Fitto. Meloni: “Vittoria di tutti gli italiani”

20 Novembre 2024
I veti incrociati che hanno finora bloccato il via libera alle nomine dei componenti della von d…

Il nuovo Codice della strada è legge

20 Novembre 2024
Via libera al nuovo codice della strada in Senato con 83 sì, 47 no e un astenuto.

La piaga dell’astensione e l’indifferenza

20 Novembre 2024
Lacrime da coccodrillo dei partiti, tutti, sulla piaga dell’astensionismo dilagante nel nostro P…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI

Exit mobile version